Quell’estate non era difficile trovare esercizi in cui si facevano serate al karaoke. A me è sempre piaciuto cantare, ma avevo paura: paura che l’ondata dei ricordi mi facesse male. Ma quella ragazza sapeva di me più di quanto io stesso non sappia. Non sono in tanti a Manduria a sapere che ho cantato nei Morgan’s, e che lo facevo anche abbastanza bene. Poi che cosa è successo? Buio completo! Ma la ragazza mi chiese di cantare per lei, e non una canzone qualsiasi, la canzone che avevo dedicato a Maria trent’anni prima. Nella mia comitiva mai avrebbero pensato che riuscissi a cantare senza stonare! Eppure riuscivo a farlo. Mimmo, canta per noi, era diventata la parola d’ordine in tutti gli esercizi in cui andavamo a passare le serate. Quante canzoni ho cantato! Non pensavo di avere ancora un repertorio. Solo una canzone non ho mai voluto cantare, quella che mi ricorda il sedici agosto 1984, quando lei mi chiese di cantarla mentre stava morendo. E da quel giorno sono morto un po' anche io, e vorrei andarmene, ma non si può. Di Mimmo Olivieri
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