Dieci mesi di reclusione che non sconterà a meno di altre condanne concomitanti. Si è concluso con un patteggiamento di pena il processo per direttissima che vedeva imputato l’autore della violenta aggressione di un poliziotto avvenuta lo scorso 24 luglio nel pronto soccorso dell’ospedale di Manduria. L’uomo, reduce da un pranzo nuziale in un locale manduriano, era stato portato in ospedale dall’ambulanza del 118 chiamata dai parenti preoccupati del suo stato dovuto probabilmente all’eccesso di alcool. Lì aveva cominciato a dare in escandescenze costringendo i sanitari a chiamare le forze dell’ordine. Alla vista dei due poliziotti intervenuti, il ventottenne si era scagliato contro uno di loro colpendolo con un pugno al volto e poi con un calcio quando l’agente, tramortito, era caduto a terra. Arrestato ai domiciliari, l’aggressore era uscito due giorni dopo.
«E’ una vergogna – commenta Stefano Paoloni, Segretario Generale del Sindacato Autonomo di Polizia (Sap) – chi aggredisce un poliziotto in quel modo non va in galera. Episodi del genere e i conseguenti risvolti giudiziari ‘premio’ per gli aggressori, legittimano condotte del genere perché nutrono la consapevolezza di restare impuniti. Ricordiamo – prosegue Paoloni – che colpire un poliziotto a calci e pugni, non significa colpire soltanto l’uomo in quanto tale, ma l’Istituzione dello Stato che in quel momento rappresenta. Servono pene più severe in modo tale che possano già di per sé svolgere una funzione deterrente. Ricordiamo che il fatto è stato ripreso dalle telecamere interne e dal filmato si evince che l’aggressione è avvenuta in modo quasi improvviso, di fronte a testimoni, nell’evidente consapevolezza della probabile impunità. Servono inoltre strumenti e deterrenti che disincentivino comportamenti violenti come ad esempio la pistola taser con la quale quel tizio sarebbe stato opportunamente immobilizzato».
Vuoi commentare la notizia? Scorri la pagina giù per lasciare un tuo commento.
© Tutto il materiale pubblicato all’interno del sito www.lavocdimanduria.it è da intendersi protetto da copyright. E’ vietata la copia anche parziale senza autorizzazione.
1 commento
gregorio bru.
gio 9 agosto 2018 04:00 rispondi a gregorio bru.E beh se reduce da un pranzo di matrimonio ci sta la pena sospesa... veniva dal matrimonio... uno mangia beve... Se fosse stato il poliziotto a pranzare a un matrimonio sarebbe gia' sospeso dal servizio.