Blitz della Polizia negli uffici della presidenza a Seul. Intanto l'ex ministro della Difesa sudcoreano, Kim Yong-hyun, ha tentato il suicidio in un centro di detenzione. Kim è dalle prime ore di oggi formalmente in stato di arresto. Per Yoon, che la scorsa settimana ha tentato di imporre la legge marziale nel Paese, poi presto revocata, si moltiplicano le richieste di un passo indietro.
Stamani, nel quadro dell'inchiesta, secondo l'agenzia sudcoreana Yonhap, la polizia ha perquisito gli uffici della presidenza, sequestrando materiale. Al momento dell'operazione Yoon non era presente. Confermate anche perquisizioni negli uffici della Polizia metropolitana di Seul e della sicurezza dell'Assemblea nazionale.
Intanto, riporta la stessa agenzia rilanciando notizie confermate dal ministero della Giustizia, l'ex ministro della Difesa ha tentato il suicidio nel centro di detenzione di Seul dove si trova con l'accusa di "insurrezione" e ora le sue condizioni vengono definite "stabili". Avrebbe cercato di togliersi la vita in bagno, nella notte, realizzando una corda con la biancheria. Kim è accusato di aver suggerito al presidente di imporre la legge marziale.
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