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"Volevo omaggiare le donne che fanno tanto come madri e nel lavoro. Fanno sempre tutto in silenzio e io voglio dare voce a questo valore, bisogna riconoscerlo di più". Sara Cavazza Facchini attinge a piene mani all’archivio per tratteggiare la fall winter 2025/2026 di Genny, pensata per rendere onore al merito delle donne. "L’azienda è composta al 90% da donne spiega la stilista nel backstage della sfilata -. Noi donne facciamo il doppio. Per questa stagione ho avuto voglia di tornare nel passato, di fare ricerca dei pezzi d’archivio e far emergere ancora di più l’anima di Genny”.
Quarantacinque le uscite in passerella, con la supertop Isabeli Fontana che apre e chiude lo show, in un viaggio nell'archivio in cui si trovano prototipi e modelli disegnati per il marchio dal 1962 ai giorni nostri. A partire dalla nappa, ornamento fatto da un mazzetto di fili intrecciati a un’estremità che nella religione induista evoca il processo di risveglio spirituale con cui si arriva alla beatitudine mentre nell'araldica ecclesiastica e militare indica la dignità rivestita da chi la indossa.
Se per Versace nel 1993 la nappa era un segno grafico di grande eleganza, per la stilista è una vera e propria onorificenza conferita alle donne, squisitamente femminili con la giacca da smoking, i pantaloni sciolti, il gilet e un cravattino che in realtà è un fiocco. “È un elemento che in passato che veniva donato agli uomini come simbolo di onorificenza assoluta spiega Cavazza Facchini io oggi ho voluto usarlo per fare onore alle donne”.
In passerella le nappe sono onnipresenti. Stampate oppure ricamate con due o tre tecniche diverse sulla camicia maschile, ma anche trasformate in decorazioni tridimensionali intrecciate nel pullover di mohair bianco-lana o, ancora, utilizzate come pendenti in cuoio su mocassini e slingback, in seta e cristalli sulle borse da sera. Quasi tutti gli elementi decorativi della collezione arrivano dall'archivio a cominciare dai tubicini di metallo intorno allo scollo del cardigan trasformati in un nuovo tipo di piping, passando per la G di Genny che diventa fibbia e bottone e per la ghiera di ottone forato usata come una medaglia al valore della femminilità. I cuori a cui è appesa la nappa si uniscono a una catena dorata nella nuova cintura-gioiello. E poi l'ampio cappotto è tagliato come un pastrano militare che la stilista si drappeggia addosso al contrario allacciando le maniche come nastri di un corsetto sulla schiena, ideando cosi i volumi di uno abito da sera bianco e nero.
"Avevo voglia di tornare all’archivio Genny rimarca Cavazza Facchini ho rimesso in passerella la stampa del 1993 insieme ad altri elementi. E poi una giacca nera con il revers bianco. È un viaggio nel passato per far rivivere la bellezza di Genny oggi. È una collezione molto couture e smoking tailoring". Il tutto con un tocco very British come i check che ricoprono lunghi cappotti e blouson. (di Federica Mochi)
Fonte
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