All'Assemblea Nazionale è in corso il dibattito sulle mozioni di sfiducia contro il governo del premier francese Michel Barnier. Fonti governative hanno reso noto a Bfmtv che Barnier riceverà i ministri del suo governo a Matignon durante le votazioni delle mozioni di censura. I ministri ritorneranno nell'Assemblea per l'annuncio dei risultati in serata.
"Un momento di verità e un momento di responsabilità" ha detto il premier francese Michel Barnier davanti ai deputati prima del voto all'Assemblée Nationale. "Avrei preferito distribuire soldi, anche se non ne abbiamo" e "questa realtà non scomparirà per magia di una mozione di censura", ha aggiunto. Nel suo intervento alla fine del dibattito Barnier ha ricordato ai deputati che hanno "nelle mani l'avvenire dei francesi". "Se voi lo decidete, io sono pronto a restare al lavoro per dare una legge di bilancio al nostro Paese", ha aggiunto il premier francese. "Sono fiero di agire per costruire piuttosto che distruggere".
Dopo il suo intervento, è iniziata la votazione delle mozioni di sfiducia, a partire da quella della coalizione Nfp, i risultati di questa prima votazione sono attesi per le 20.20, si legge sul sito di Bfmtv.
"Eccoci al momento della verità che mette fine a un governo effimero", ha detto Marine Le Pen intervenendo nell'Assemblea Nazionale durante la discussione delle mozioni di censura del governo di Michel Barnier presentate da Rn e Nfp. "E' stato tra i ranghi del primo ministro che l'intransigenza, il settarismo e il dogmatismo hanno impedito di fare la minima concessione, che avrebbe evitato questo risultato", ha poi aggiunto".
"Le istituzioni ci costringono a mescolare le nostre voci a quelle dell'estrema sinistra", ha detto ancora Marine Le Pen sottolineando che questo "non è avvenuto a cuor leggero". "La peggior politica sarebbe stata di non bloccare una tale legge di bilancio", ha aggiunto la storica leader del partito di estrema destra francese, Rassemblement National, esortando i deputati a votare per censurare un governo che perpetua le "scelte tecnocratiche" del presidente Emmanuel Macron. "La legge di bilancio che oggi respingiamo non si limita a violare le nostre promesse, non ha direzione né visione, è una legge di bilancio tecnocratica che continua a scivolare verso il bassa, senza toccare il totem dell'immigrazione incontrollata", ha detto.
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