Sabato, 6 Luglio 2024

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Corruzione Liguria, oggi Toti davanti ai pm

Corruzione Liguria, oggi Toti davanti ai pm © Adnkronos

Il governatore Giovanni Toti, ai domiciliari dallo scorso 7 maggio, è pronto a difendersi davanti ai magistrati di Genova. Oggi, accompagnato dal difensore Stefano Savi, risponderà dopo il silenzio nell'interrogatorio di garanzia davanti al gip Paola Faggioni alle domande dei pm Luca Monteverde e Federico Manotti, titolari dell'inchiesta sulla corruzione elettorale, il falso e il voto di scambio, i capi di accusa che gli vengono contestati nell'indagine che ha segnato un terremoto nella politica ligure. Un confronto che inizierà alle 11 in Procura, salvo cambi dell'ultima ora, e che avrà ripercussioni non solo sul piano giudiziario, ma anche politico.  

Dopo l'interrogatorio il difensore presenterà istanza per revocare i domiciliari, primo passo per un confronto con la maggioranza che per Toti è la condizione necessaria per valutare le dimissioni che l'opposizione continua a chiedere a gran voce. 

Ai magistrati Toti dovrà chiarire i rapporti con l'imprenditore Aldo Spinelli, le presunte pressioni nelle concessioni sul futuro del porto di Genova, e i bonifici sospetti al Comitato che porta il suo nome, alcuni forse dirottati sul suo conto personale, ma usati per la difesa solo per spese politiche.  

Il governatore ligure dovrà rispondere anche di corruzione elettorale per l'accusa di voto di scambio alle Regionali del 2020 con la comunità dei Riesini: sono quattro le competizioni in 18 mesi (amministrative di Savona e Genova, le nazionali del settembre 2022 e le elezioni di Ventimiglia e Sarzana) in cui Toti "pressato dalla necessità di reperire fondi per affrontare la campagna elettorale, ha messo a disposizione la propria funzione, i propri poteri e il proprio ruolo, in favore di interessi privati, in cambio di finanziamenti, reiterando il meccanismo con diversi imprenditori" si legge nell'ordinanza. Per "ottenere l'elezione o la rielezione, per il raggiungimento del quale è stata 'svenduta' la propria funzione e la propria attività in cambio di finanziamenti, abdicando in tal modo ai propri importanti doveri istituzionali". Una rinuncia alla poltrona che dopo l'interrogatorio Toti potrebbe essere costretto formalmente a fare.  


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