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"Le sentenze credo che si possano anche commentare, soprattutto quelle politiche che peraltro si commentano da sole. Devo dire che è una bella pretesa quella di poter rivendicare più che legittimamente di scioperare contro le nuove leggi, però che nessuno può manco commentare una sentenza. Io credo che esista una sola categoria che rivendichi il diritto a non essere commentata, quella degli ayatollah". Lo ha detto il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, oggi a Portici (Napoli) per un convegno sulla devianza minorile, a proposito della posizione dell'Anm che si è detta sconcertata dalle critiche del governo al giudice che ha condannato lo stesso Delmastro. Il sottosegretario era imputato per rivelazione di segreto d’ufficio in relazione al caso dell’anarchico Alfredo Cospito.
Alla domanda di un cronista se la sentenza che lo riguarda fosse una risposta della magistratura al lavoro del governo sulla riforma della giustizia, Delmastro ha risposto: "Non lo so, lo dovrebbe chiedere ai giudici, diciamo che se questo fosse, hanno sbagliato indirizzo perché proseguiremo con più rinnovato spirito".
Delmastro infine ha confermato che non si dimetterà: "Ho ricevuto un mandato preciso dagli italiani per riformare fra le altre cose anche la giustizia. Ho avuto evidentemente al mio fianco in questa vicenda pure la Procura della Repubblica che ha chiesto, detto impropriamente ma correttamente, tre assoluzioni e sono entrato nel Guinness dei primati occidentali. Con tre richieste di assoluzione sono riusciti a condannarmi".
Fonte
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