Martedì, 1 Luglio 2025

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Gaza, raid Idf sul porto: 21 palestinesi uccisi. Lunedì incontro Netanyahu-Trump a Washington

Gaza, raid Idf sul porto: 21 palestinesi uccisi. Lunedì incontro Netanyahu-Trump a Washington © Adnkronos

Strage di civili a Gaza City. Almeno 21 palestinesi sono morti e altri 30 feriti, per lo più donne e bambini, in un attacco israeliano al porto, scrive Haaretz, citando il ministero della Salute di Gaza. 

Secondo quanto riportato dai palestinesi, l'attacco ha colpito un'area che non era sottoposta ad ordine di evacuazione. 

In giornata, decine di raid aerei israeliani hanno colpito la Striscia di Gaza e i quartieri orientali densamente popolati di Gaza City, tra cui Shujaiya, Tuffah e Zeitoun, provocando lo sfollamento di centinaia di famiglie palestinesi, scrive la Bbc, citando fonti locali. Le squadre di soccorso hanno recuperato i corpi di cinque persone, mentre decine di civili feriti sono stati trasportati all'ospedale Al-Ahli. 

Secondo quanto riferito, uno degli attacchi ha colpito una scuola a Zeitoun, che aveva dato rifugio alle famiglie sfollate. Le cinque vittime sono state colpite durante un attacco al campo di Al Shati, a ovest della città di Gaza. Le Forze di Difesa Israeliane avevano precedentemente ordinato ai residenti di abbandonare ampie zone della Striscia di Gaza settentrionale, in previsione degli attacchi. La maggior parte degli sfollati durante la notte si era spostata verso ovest, all'interno di Gaza City, anziché nella regione meridionale, come ordinato dalle Idf. 

Ma le Nazioni Unite condannano i recenti ordini di evacuazione israeliani che coprono la parte settentrionale e centrale di Gaza, denunciando il fatto che la popolazione palestinese viene stipata in aree sempre più ridotte, non attrezzate per una popolazione così numerosa, già sfollata innumerevoli volte durante la guerra. Circa 150mila persone sono state colpite dal solo ordine di evacuazione dell'Idf di domenica, comprese le famiglie che alloggiano in rifugi per civili già sfollati, ha dichiarato il portavoce delle Nazioni Unite Stephane Dujarric durante un briefing. 

"Le persone vengono spinte in aree sovraffollate dove già si trovano migliaia di altre persone. Questi spazi sono privi di ripari, acqua e sistemi fognari, per non parlare delle strutture mediche", ha affermato. 

Intanto il Primo Ministro Benjamin Netanyahu volerà a Washington per incontrare il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump alla Casa Bianca lunedì prossimo, secondo quanto riferito da un funzionario israeliano ai media ebraici. Non c'è alcuna conferma immediata da parte della Casa Bianca in merito al viaggio, che sarebbe il terzo di Netanyahu a Washington da quando Trump è tornato in carica nel gennaio 2025. Lo riporta il Times of Israel.  

''Israele è pronto ad ammorbidire alcune delle sue posizioni nel tentativo di raggiungere una bozza di accordo per il rilascio degli ostaggi e un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza che sia accettabile anche per Hamas'', scrive il giornalista Barak Ravid su 'X' citando un alto funzionario israeliano a condizione di anonimato e aggiungendo che Israele ''non accetterà un impegno preventivo secondo cui il cessate il fuoco temporaneo porterà alla fine della guerra''. Ravid ricorda che ''la richiesta di Hamas di un impegno a porre fine alla guerra è il principale punto di contesa tra le parti''. 

Quindi, spiegano funzionari israeliani, ''allo stato attuale non vi sono indicazioni che Hamas sia disposta a stipulare un nuovo accordo con Israele che garantisca un cessate il fuoco di 60 giorni senza ricevere garanzie sulla fine della guerra". Secondo un alto funzionario israeliano citata da Ravid, ''non abbiamo problemi a modificare alcune disposizioni dell'accordo. Hamas vuole la certezza che la guerra finirà e non la otterrà. Ma fino alla soglia della certezza, siamo disposti a essere flessibili". 


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