
Lulù Selassie non ci sta e replica alle accuse rilasciate da Manuel Bortuzzo a Verissimo nel corso dell'intervista andata in onda ieri, domenica 27 aprile. Il nuotatore, ospite di Silvia Toffanin, ha rotto il silenzio sulla vicenda giudiziaria che vede lo coinvolto e ha spiegato, per la prima volta pubblicamente, i motivi che lo hanno spinto a denunciare Lucrezia Hailé Selassiè, la sua ex fidanzata.
Lulù Selassiè ha chiesto a Verissimo il diritto di replicare alle parole di Bortuzzo: "Travolta dalle falsità oscene che sono andate in onda oggi (domenica 27 aprile 2025, ndr.), attendo una vostra chiamata per organizzare una mia intervista replicando ad accuse e menzogne gravissime", ha esordito la sedicente principessa etiope. "Non mi aspettavo questo accanimento da parte di una donna come Silvia (Toffanin, ndr), sono veramente allibita", ha continuato Lulù, attaccando direttamente la conduttrice televisiva di Verissimo.
L'attacco di Lulù Selassie, arriva poco dopo la messa in onda dell'intervista di Manuel Bortuzzo a Verissimo, che il nuotatore ha rilasciato dopo che il gup di Roma ha condannato a un anno e otto mesi, con pena sospesa, l'ex fidanzata, Lucrezia Hailé Selassiè.
"Sembra che una questione giudiziaria sia gossip, non è così. Voglio parlare perché se rimango in silenzio sembra che io sia d'accordo con quello che viene detto", ha detto Bortuzzo ripercorrendo le tappe del caso e spiegando che "dopo attacchi di panico" ha intrapreso anche un percorso psicologico.
"La frequentazione sana è durata poco, qualche mese", dice ripensando al rapporto nato nella casa del Grande Fratello." Lei non ha accettato il fatto di essere stata lasciata, l'aspetto mediatico le pesava molto. Ho dovuto fare un comunicato stampa per far capire com'era la situazione reale. Io sono andato avanti nella mia vita e mi sono trovato ogni giorno a confrontarmi con messaggi e frecciatine. Poi 'vengo sotto casa, mi presento davanti ai locali dove sei'... Diventa una situazione invalidante", ha detto Bortuzzo.
"Non ho mai negato di averle risposto" ad alcuni messaggi "e ad aver provato a frequentarla di nuovo. Ma finché sei dentro, a livello psicologico, è difficile rendersi conto. Vivevo in un disagio totale, non sapevo cosa fare. Mi sono trovato a Manchester per la finale dei Mondiali, sotto la porta trovo un biglietto 'sono Lulù, vieni al decimo piano'. Non volevo succedesse niente, c'era la mia famiglia e c'era la Nazionale. Sono andato a trovarla la sera per tamponare la situazione e ci sono riuscito", dice raccontando uno degli episodi chiave.
C'è stato un tentativo di riavvicinamento? "Non ho mai negato che sia successo. Ho avuto l'impressione che a tratti fosse la persona giusta da avere al mio fianco. Ma poi è tornata ad essere quella di sempre: oppressiva, possessiva e gelosa. Con quella persona non potevo stare e ho detto basta, di persona. Lei è sempre stata convinta che la relazione sia finita per decisione di mio padre o per la pressione dei miei amici, io le ho detto più volte che era una decisione mia. E a quel punto reagiva dicendo 'basta con queste cazzate o ti ammazzo'".
Un nuovo episodio si è verificato a Madeira, durante gli Europei. "Si è presentata ancora una volta in hotel, ancora un bigliettino. L'ho ignorato, lei è venuta a bussare alla stanza. Io ero in compagnia del capitano della Nazionale, lei ha iniziato a insultarmi. L'ho fatta entrare, il mio compagno è rimasto vigile sulla situazione. Abbiamo parlato all'ingresso del bagno, lei ha alzato le mani. L'ho fermata e le ho detto 'ci vediamo in tribunale'".
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