Torture, abusi e violenze: 11 poliziotti del carcere Pietro Cerulli di Trapani sono stati arrestati, altri 14 invece sospesi. Il Nucleo investigativo regionale della polizia penitenziaria di Palermo, con l’ausilio di alcuni reparti territoriali e del Prap Sicilia, coordinati dal Nucleo investigativo centrale, ha dato esecuzione a un'ordinanza di misure cautelari degli arresti domiciliari e della misura interdittiva della sospensione dell’esercizio del pubblico ufficio nei confronti di 25 poliziotti in servizio nel carcere Pietro Cerulli. Il provvedimento è stato emesso dal gip di Trapani, su richiesta della procura. Le accuse, a vario titolo, sono di tortura, abuso di autorità contro detenuti, falso ideologico e calunnia, nei confronti di alcuni detenuti dell'istituto. Undici gli arresti domiciliari e 14 sospensioni dal pubblico ufficio. Quarantasei le perquisizioni a carico di altrettanti indagati.
Le indagini hanno preso il via nel settembre 2021 dalle denunce di alcuni detenuti nel carcere di Trapani che hanno raccontato di violenze e abusi avvenuti in luoghi privi di telecamere e successivamente provati grazie all’installazione di dispositivi di videosorveglianza. Un "modus operandi diffuso evidenziano gli investigatori consistente in violenze fisiche ed atti vessatori nei confronti di alcuni soggetti detenuti, condotte peraltro reiterate nel corso del tempo e messe in atto in maniera deliberata da un gruppo di agenti penitenziari".
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