I più giovani non capiranno l'effetto che ha questa immagine in tantissimi ex bambini che su questi scivoli hanno trascorso momenti felicissimi dello loro infanzia. Il Gardaland di un tempo. Per chi si riconosce in quei momenti pubblichiamo l'estratto di un racconto-ricordi della giornalista Jessica Niglio pubblicato sul numero di Qui Salento da ieri in edicola.
Al santuario di San Cosimo alla macchia si andava quasi tutte le domeniche, per tutto lo spazio verde intorno, per fare i primi picnic di primavera, per fare un giretto allo zoo accanto. Poi a questo luogo surreale mi sono legata per tanti motivi, per le mattine della domenica a cercare cd al mercatino, per averlo scelto come rifugio solitario per il silenzio, per essere in qualche modo uno dei posti della mia infanzia.
Ma l’episodio che più di tutti mi lega a questo luogo è specifico.
Eravamo arrivati a Manduria da pochi mesi, non andavo ancora a scuola. Una domenica mattina i miei genitori mi portarono a San Cosimo dove c’erano dei giochi per bambini, tra cui, quasi mitologici, gli scivoli in pietra (o cemento, chi può dirlo). Indossavo una gonna a fiori, le gambe nude. Scivolavo con timore, per l’altezza, strisciando tutte le gambe sulla superficie. A questo punto i miei mi esortarono più volte a sollevare leggermente le gambe per godermi la discesa e non farmi male, ma io niente. Finché alla fine accettai. Sollevai le gambe. Planai a tutta velocità senza controllo e finii per schiantarmi a terra. Ricordo che per qualche secondo non vidi niente dal dolore, piansi col fiato strozzato in gola. Per consolarmi i miei mi promisero un pacchetto di Big Babol panna e fragola. Ancora oggi non posso stare a lungo seduta pesando sull’osso sacro.
Ecco, penso che questa sia la metafora perfetta di tutti i fatti della mia vita. Per evitare un male minore quasi sempre mi schianto su un male peggiore. Però, mi alzo e tutto sommato alla fine mastico panna e fragola.
Jessica Niglio su Qui Salento
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9 commenti
Daniele
mer 3 maggio 2023 01:59 rispondi a DanieleDa piccolissimo mi sembravano enormi....bei ricordi
Maria Lucrezia Liace
mar 2 maggio 2023 07:36 rispondi a Maria Lucrezia LiaceLo scivolo di San Cosimo e chi se lo dimentica... Come arrivavamo con i nostri genitori correvamo a quello scivolo e ci divertivamo un mondo... Bei ricordi
Lucile epicoco
lun 1 maggio 2023 02:48 rispondi a Lucile epicocoAnche il zoo era una favola, piccolo al giusto e pulito . peccato che e chiuso
Gregorio
lun 1 maggio 2023 08:22 rispondi a GregorioPrima addirittura, c’era il tufo ,all’arrivo ( giù) si creavano le fossette con lo strofinio delle scarpe !!
Ranetta
lun 1 maggio 2023 07:45 rispondi a RanettaLi guardavo da giù e mi sovrastavano. Erano così imponenti e massicci! Grigi, di cemento, immobili, imperanti. Sentivo rispetto per loro e fremito al contempo, timore ed esaltazione. Erano come un genitore serio, austero ed altissimo, che inaspettatamente allunga la mano, ti accarezza e dice: "puoi divertirti". Li ho vissuti così quegli scivoli e, non so per quale ragione, sento gratitudine per loro.
Piero
dom 30 aprile 2023 06:44 rispondi a PieroPer noi san Cosimo era il paese dei balocchi, un mix di misticismo fantasy ed esotico, tra ex voto appesi sulla navate laterali del santuario, il divertente scivolo (c'era una copia esatta nel seminario di Campomarino) e l'ineguagliabile zoo. La giornata si concludeva al mercatino con l'acquisto del salvadanaio (Lu furoni) e della piccola anfora (Lu milicchiu).....bei tempi....quanta nostalgia
Egidio Pertoso
dom 30 aprile 2023 03:57 rispondi a Egidio PertosoGli scivoli sancosimiani sono stati per molti bambini ricordi di un' infanzia felice. Pur ammettendo che l'osso sacro veniva martoriato, ma era, con un ripetitivo scivolare, che si consumavano le stoffe del sedere, ricevendo qualche sonoro scucozzone dai grandi. Ma non era questo che bruciava. Per giorni si portavano i postumi come una gran mangiata di peperoncino diavolicchio; questo sì che bruciava, e molto. Comunque si faceva l' abitudine.
Immacolata Mariggió
dom 30 aprile 2023 03:13 rispondi a Immacolata MariggióÉ proprio vero!!! Un pezzo d'infanzia...su questi scivoli. Nelle domeniche di primavera erano un vero divertimento . Ricordo ancora la prima volta, sembrava altissimo dablassú e c'é voluto un bel po' di coraggio a lasciarsi scivolare di soprattutto pensando al momento dell'impatto a terra all'arrivo e non era certo cosa da poco, data la tenera età. Quanti bei ricordi!!!
Orlando Furioso
dom 30 aprile 2023 03:08 rispondi a Orlando FuriosoGrande quello scivolo!