Giovedì, 7 Novembre 2024

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Il famoso architetto paesaggista milanese a tutela degli alberi del viale Mancini

L’architetto Bay scrive al sindaco: “abbracciamo le Robinie”

Marco Bay Marco Bay

Invitato dal compositore Ferdinando Arnò, il famosissimo architetto e paesaggista milanese, Marco Bay, ha scritto una lettera al sindaco di Manduria, Gregorio Pecoraro che di seguito proponiamo. 

Mi permetto scrivervi poiché la mia professione di architetto paesaggista mi porta quotidianamente a dialogare con la Natura e a riavvicinare l’uomo ad essa.  Fin dall'antichità ci si ritrovava intorno ad un albero per pregare, per mercanteggiare, per discutere di filosofia, per baciarsi e abbracciare anche l'albero stesso, in segno di riconoscenza nei confronti della Natura.  Ho avuto l'occasione, alcuni anni fa, di passeggiare lungo il viale Mancini per raggiungere la stazione. Durante quella calda estate, è ancora vivo il ricordo dell'ombra fresca che punteggiava i suoi marciapiedi. Ombra regalata da un importante impianto di Robinia pseudoacacia, risalente alla seconda metà del secolo scorso.  Considero questo patrimonio vegetale come un monumento, storicizzato, un landmark iconico di Manduria.  Credo che la maggior parte dei cittadini identifichi e difenda gli alberi come propri perché legati alla loro quotidianità e agli affetti.  Il calendario delle stagioni, si rinnova con il soffio bianco e profumato di primavera, per la festa delle api mellifere, per poi attraversare la palette dei verdi teneri, e arrivare all'oro dell'autunno. Momenti irripetibili, che solo la Natura in città può regalare.  Pertanto, si confermano alberi talmente radicati nella terra e nell’immaginario collettivo, che penso sia doveroso, prima di prendere la decisione definitiva di sostituirli, di fare un’attenta analisi agronomica di ogni singolo albero per salvaguardarli. Sono esseri viventi, ciascuno con una sua personalità e con il suo portamento ed eventuali patologie.  Come un anziano necessita di cure, cosi ritengo che anche le Robinie di viale Mancini debbano essere considerate come un simbolo ed una testimonianza storica di Manduria, meritevoli di raggiungere il secolo.  Perché non coinvolgere i cittadini facendoli diventare custodi degli alberi, preziosi giardinieri della collettività, per il benessere delle piante e anche del proprio?  Concludendo con un aforisma di Franco Arminio " In tutto l'universo solo qui è primavera: ogni anno si ripete puntuale il miracolo della fioritura.  Sarebbe ora di assegnare alle foglie il premio Nobel per la letteratura".  Continuiamo ad abbracciare le Robinie.  

Architetto Marco Bay

Marco Bay, architetto paesaggista, si è laureato con una tesi sui giardini ideati da Geoffrey Jellicoe. È autore di progetti e realizzazioni in Italia e in Europa per aree pubbliche e private; si occupa di restauro di giardini storici e riqualificazione ambientale di spazi commerciali e industriali. Ha tenuto lezioni e conferenze presso importanti università italiane e collaborato alle più note riviste di architettura, design e arte. Attualmente ha una rubrica su «Ville e giardini».

Tra le sue opere di arredo verde urbano, i giardini di Piazza Duomo a Milano, Piazza della Scala a Milano, Villa Beatrice a Portofino, Santa Maria Ligure Golfo del Tigullio, Moulin des Ribes a Grasse, San Domenico Palace Four Seasons a Taormina. E tante altre.   

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11 commenti

  • Lu furnaru
    lun 14 ottobre 14:56 rispondi a Lu furnaru

    Caro maestro, il motivo del mio anonimato è dovuto soltanto di essere additato con un nemico del verde ,quando invece lo amo tanto e non solo sa parole. La mia posizione, controcorrente , può essere ritenuta non plausibile ,ma ne sono convintissimo e ritengo invece ostinata la scelta della cura a mio parere inefficace. La ro nn inia è una pianta che qualcuno già nel 1881 auspicava ne venisse proibita per legge la diffusione lungo le strade e i campi, ritendola idonea soltanto per farne PALI.

  • Lu furnaru
    lun 14 ottobre 14:47 rispondi a Lu furnaru

    Caro maestro, il motivo del mio anonimato è dovuto solo al timore di essere additato come nemico del verde, quando invece lo amo tanto e non a parole. La mia posizione controcorrente può essere ritenuta non plausibile, ma ne sono convinto mentre ritengo ostinata la scelta di curare piante a fine ciclo vitale. La robinia già nel 1881 qualcuno auspicava che venisse proibita per legge la sua diffusione lungo le strade e i campi.

  • Fernando Maria Maurizio Potenza
    sab 12 ottobre 18:52 rispondi a Fernando Maria Maurizio Potenza

    Il 27 ottobre 2022 il Consiglio di Stato ha stabilito che "tutti gli alberi vanno tutelati e non se ne può ordinare l'abbattimento neanche d'urgenza se non si dimostra che è indispensabile per la pubblica incolumità" questo significa, che solo se l'albero sta' per cadere addosso a qualcuno può essere abbattuto. Ovvero, non può essere abbattuto nessun albero per scopi di rinnovamento sia di pianta che di rivalutazione urbanistica. Così come la Legge 157/1992 che tutela la fauna selvatica, stanziale e migratoria che spesso oramai si rifugia in Città e che stabilisce che disturbare i nidi di un albero vivo e vegeto, come quelli sul Viale Mancini, è un reato penale. In considerazione di ciò, perché nessuno denuncia chi vuole l'abbattimento degli alberi, dov'è l'opposizione, dove sono tutte quelle pseudonime associazioni o movimenti ambientali che tanto NON fanno per il territorio manduriano?

    • Lu furnaru
      dom 13 ottobre 14:18 rispondi a Lu furnaru

      Non sono nemmeno un azzeccagarbugli ! Ma so che molte leggi dei nostri codici non hanno mai trovato applicazione. Poi un detto popolare dice " fatta la legge trovato l'inganno ". Si fi gi uri se quattro alberi moribondi non sia possibile sostituirlo con altro fi maggior pregio senza incorrere a reati paradossali. Amen o alla proxima ?

  • Lu
    ven 11 ottobre 22:59 rispondi a Lu

    Io sono niente anzi meno di niente.non ho titoli accademici da vantare. All' infuori di qualche pianta di basilico ,prezzemolo,maggiorana , timo e qualche albero di olivo,non mi sono mai occupato di giardini ,parchi , ecc. Pur non essendo un botanico so riconoscere quando una pianta è a fine ciclo vitale e quando nessuna cura è possibile perché inefficace. Sono un semplice contadino che forse ha avuto un buon maestro oltre ad una innata curiosità per le piante. Fatta questa premessa, vorrei chiedere all' Arch. Marco Bay se mai nella sua lunga carriera di Luminare del verde abbia mai dovuto autorizzare l'abbattimento per necessità di qualche albero che ostacolava il duo progetto.

    • ferdinando arno
      sab 12 ottobre 23:31 rispondi a ferdinando arno

      Caro Lu, sarebbe bello sapere il suo nome, premessa necessaria per un confronto. Probabilmente no, la sua curiosità purtroppo non è sufficiente, la maggior partr degli alberi di Viale Mancini è sicuramente curabile. Ascolti ogni tanto ascolti i Luminari, il loro valore è verificabile, se no vale tutto, compreso quello di chi non ne ha

      • Lu furnaru
        lun 14 ottobre 15:06 rispondi a Lu furnaru

        Caro maestro, Io non amo la plastica, anzi ne proibirei la produzione. Amo invece il ferro e tutte le sue innumerevoli applicazioni comprese architettoniche. La saluto caramente e con tanta stima perché la ritengo un grande della musica italiana e sono orgoglioso di essere un suo compaesano.

    • lino dinoi
      sab 12 ottobre 09:00 rispondi a lino dinoi

      Neanche io ho titoli accademici come lei, però, forse a differentemente ho visitato molti paesi, (aridi)le posso garantire che anche durante la costruzione di imponenti opere architettoniche, grattacieli e altro, gli alberi anche se, (malandati per l'aridità) vengono lasciti li dove sono e la struttura viene realizzata nel contesto.

      • Lu furnaru
        sab 12 ottobre 17:44 rispondi a Lu furnaru

        Gioverà forse ai tuoi nipoti e pro nipoti mantenere in vita alberi moribondi ? Io ho o una bella età e sono cresciuto con alberi che furono piantati dai nostri nonni: non voglio lasciare ai miei nipoti alberi rinsecchiti. Voglio sostituirli con alberi che possano campare 300 anni. Questa è l'età media degli Ginko Biloba detti non a caso gli alberi della vita.

        • ferdinando arnò
          sab 12 ottobre 23:42

          Caro Furnaru i prossimi facciamoli di plastica o di ferro come hanno fatto sulla rotatoria per la strada di Oria. Così altro che 300 anni, 2000. Altro che vita, alberi dell’eternità. Io penso che sia più importante la vita degli alberi, la cui bellezza è tuttora integra. Penso che prendersi cura di loro sia profondamente educativo per le nuove generazioni. È una questione di rispetto Ma dubito che mai riuscirà a coglierne il senso

  • Picurina
    ven 11 ottobre 14:50 rispondi a Picurina

    Può anche scrivere il Papa tanto a Manduria siamo in dittatura ciò che dice lui è legge o con lui o contro di lui

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