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Astensione dal voto, a Manduria "non c'è stato un domani"

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A Manduria cresce l’astensionismo. Più della metà dei cittadini non hanno votato.
Il fenomeno dell’astensionismo elettorale ha raggiunto livelli preoccupanti a Manduria, con più della metà dei cittadini che hanno scelto di non esercitare il proprio diritto al voto nelle ultime elezioni.

Il voto è uno dei pilastri fondamentali della democrazia. È attraverso il voto che i cittadini possono influenzare le decisioni politiche, scegliendo i propri rappresentanti e partecipando attivamente alla vita pubblica. Votare non è solo un diritto, ma un dovere civico che contribuisce a mantenere vivo il principio democratico della rappresentanza. Quando una larga fetta della popolazione sceglie di non votare, il rischio è che le decisioni politiche vengano prese da una minoranza attiva, che potrebbe non rispecchiare le reali esigenze e aspirazioni della collettività.

Ma perché tutto questo astensionismo? Molti giovani e adulti non sono sufficientemente informati sulle elezioni, sui candidati e sui programmi elettorali, altri percepiscono la politica come lontana dalle loro preoccupazioni quotidiane e sono spesso disillusi dalla classe politica, vista come inefficace e corrotta e veramente tanta gente crede che il loro voto non possa fare la differenza e che le decisioni importanti vengano prese altrove, alimentando un senso di impotenza e disinteresse.

L’astensionismo elettorale è una sfida significativa per la democrazia e richiede interventi mirati per aumentare la partecipazione. É necessario che nelle scuole, durante l’ora di Educazione Civica, non si parli solo e ogni anno dell’agenda 2030, ma venga insegnata l’importanza del voto e del coinvolgimento politico. Inoltre, importante é che vengano svolti dei programmi di sensibilizzazione per tutti quegli adulti che non sono andati a votare perché: “A me che me frega?”. 

Le famiglie, infatti, giocano un ruolo cruciale nella formazione delle opinioni e degli atteggiamenti dei giovani verso la politica. I genitori che discutono apertamente di politica, che partecipano alle elezioni e che spiegano l’importanza del voto stanno trasmettendo valori democratici fondamentali ai loro figli. Al contrario, un clima familiare di apatia o disillusione verso le istituzioni politiche può contribuire significativamente all’astensionismo delle future generazioni. Educare i figli al voto non significa solo portarli con sé al seggio elettorale, ma anche coinvolgerli nelle discussioni politiche quotidiane, spiegare loro le implicazioni delle scelte elettorali e mostrare come ogni voto contribuisca a costruire il futuro della comunità e del paese. 

E mentre le sale cinematografiche si riempiono di spettatori per assistere a film che celebrano il diritto di voto - come il film “C’é ancora domani” di Paola Cortellesi - i seggi elettorali rimangono vuoti. Questo paradosso evidenzia una disconnessione tra l’apprezzamento storico e culturale del diritto di voto e la sua pratica effettiva. La partecipazione al cinema riflette un interesse per le storie di lotta e di diritti conquistati, ma quando si tratta di esercitare questi diritti, molti cittadini scelgono di non partecipare.

Silvia Dimagli

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1 commento

  • Lmt
    lun 10 giugno 14:24 rispondi a Lmt

    Tanto anche sé votano cambia poco ......siamo di proprietà degli AMERICANI E CINESI ....LA DEMOCRAZIA NON ESISTE PIU O QUANTO MENO È UN PARADOSSO

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