Accompagnava a casa con li pazienti in dimissione da una struttura per malati cronici ma li «finiva» in ambulanza prima di arrivare a destinazione. Con l’accusa di averne così uccisi almeno tre, un barelliere di Adrano, in provincia di Catania, è stato arrestato dai carabinieri che lo accusano di triplice omicidio e sospettano di lui per altri cinquanta casi simili.
Davide Garofalo, 42 anni, dipendente di un’associazione, avrebbe soppresso i pazienti trasportati, un novantenne, un ottantenne e un 55enne, iniettando siringhe d’aria nelle vene provocando embolie polmonari mortali. Tutto questo per accaparrarsi la gestione del funerale ad una impresa con la quale sarebbe collegato e dalla quale avrebbe percepito un compenso di trecento euro per ogni funerale. Ad accusarlo ci sarebbe un suo collaboratore pentito.
Secondo gli investigatori il portantino sarebbe collegato ai clan mafiosi Tomasello, Mazzaglia e Toscano di Adrano e dei Sant’Angelo di Biancavilla, in contatto con i Santapaola-Ercolano di Catania.
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2 commenti
Donato
gio 31 ottobre 2019 03:27 rispondi a DonatoSolo in Italia ci sono tutte queste Onlus che gestiscono il servizio trasporto ammalati, solo la sanità pubblica deve farlo e nessun altro , abbiamo costi altissimi nella sanità italiana per avere un servizio scadente, di conseguenza gente senza scrupoli fanno le cose per cui è accusato il barelliere in oggetto.
Livio
mer 30 ottobre 2019 06:04 rispondi a LivioIl servizio ambulanza non devono farlo le agenzie di pompe funebri, e associazioni.