Sabato, 27 Aprile 2024

Giudiziaria

Finiti sotto processo dopo la denuncia dei proprietari dei terreni

Confermata la condanna dei pastori manduriani che impedivano con la violenza l’uso dei pesticidi

Giustizia Giustizia

La Corte di Cassazione ha confermato la condanna di tre fratelli manduriani di 48, 56 e 59 anni, di professione allevatori di bestiame, finiti sotto processo e condannati con l’accusa di estorsione e minacce. I tre pastori pretendevano che i proprietari di alcuni terreni non dovessero utilizzare diserbanti perchè alcuni capi di bestiame del proprio gregge erano stati avvelenati durante il pascolo.

I tre imputati chiedevano ai giudici della Cassazione di derubricare il reato da estorsione a quello di esercizio arbitrario delle proprie ragioni dal momento che avevano agito per tutelare una propria pretesa legittima, cioè quella di evitare il ripetersi dell’avvelenamento del proprio bestiame e per il risarcimento del danno.

Gli ermellini hanno respinto la loro tesi sostenendo che la contestazione circa l'uso dei pesticidi non interessava i fondi degli imputati ma quelli delle persone offese pertanto nessuna pretesa essi potevano legittimamente vantare al riguardo ed il presunto avvelenamento degli animali, asseritamente dovuto all'utilizzo dei diserbanti, era rimasto del tutto privo di riscontro.

La suprema corte ha quindi confermato l’impianto accusatorio dei giudici di primo e secondo grado con la ricostruzione dei fatti in termini di estorsione poggiata sulle dichiarazioni delle persone offese le quali avevano concordemente affermato di essere state in più occasioni destinatarie di minacce e in un caso anche di violenze fisiche da parte dei pastori per il fatto che questi ultimi, mandando al pascolo il proprio bestiame sui fondi delle vittime, pretendevano che queste ultime abbandonassero i loro fondi così da consentire il libero pascolo dei propri animali.

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9 commenti

  • Dinoi
    dom 14 gennaio 15:13 rispondi a Dinoi

    Siamo alle comiche. Ora anche le pulci hanno la tosse? Alcuni invasati danno pure ragione ai pastori come se questi minacciassero per una questione di tutela dell'ambiente... Se i padroni del terreno segnalano l'utilizzo di pesticidi con apposite affissioni e sono autorizzati, devono stare tranquilli. Se i terreni avessero muri di 2m o fossero arati, dove pascolerebbero? Il bestiame va portato in terre di proprietà del pastore o del suo sovrintendente, punto!

  • Giancarlo
    dom 14 gennaio 11:43 rispondi a Giancarlo

    Veramente, adesso basta! Sempre i soliti, prima danno ragione al truffatore nei confronti del comune (quello della caduta da 473mila euro), finalmente messo a posto, ora a quelli che, con violenza e minaccia, spadroneggiano sui terreni altrui. Le pecore le pascoli nei tuoi terreni, come in tutte le masserie d'Italia. Qui invece il contadino si deve vedere vedere le piantagioni disastrate da questi qua e, se deve diserbare, pure minacce. E poi basta, ambientalisti da salotto. Senza diserbanti e disinfestanti saremmo alla fame. Dove si può (tipo agrumeti) lotta biologica, dove non si può la chimica aiuta. Naturale non vuol dire sempre buono (penso alle canne che si fanno certi ambientalisti) e chimico non vuol dire sempre cattivo.

    • Gregorio
      dom 14 gennaio 16:16 rispondi a Gregorio

      Siccome sono ambientalista da salotto e non da 🚽, ti ricordo che grazie ai PESTICIDI, le conseguenze sull’ambiente sono notevoli a causa della loro persistenza nei terreni e del loro accumulo nella catena alimentare, andando così a compromettere interamente l’equilibrio ecologico. ….poi chiaramente c’è gente che preferisce acquistare la caciotta ai 4 veleni, la scamorza all’erbicida, formaggio all’insetticida , gorgonzola al fungicida , ricotta con glifosato a velo, ecc….ognuno è libero di acquistare prodotti locali nostrani… ma proprio STRANI . Saluti .

  • Giuse Dinoi
    dom 14 gennaio 11:22 rispondi a Giuse Dinoi

    Spiacente ma non sono daccordo con gli altri commenti. Primo:Intanto il terreno e proprietà privata e i pastori non hanno diritto di entrare a far pascolare le pecore e fare i comodi loro,quando possono avere i loro di terreni per approviginamento del bestiame oppure i terreni abbandonati dove da anni non ci va nessuno. Secondo:hanno sempre fatto danni alle colture ,mangiato cereali,vite,ed arbusti dei poveri coltivatori, Terzo non possono venire a comandare a casa degli altri cosa devono fare,un proprietario di terreno può usare il diserbante o far arare il terreno il risultato non cambia l'erba viene distrutta ugualmente.

  • leo
    sab 13 gennaio 20:17 rispondi a leo

    ma avevano ragione anche il latte di queste povere bestie era contaminato, non sapete cosa vuol dire crescere e lavorare in una fattoria. sta mpacciti propia? ma denunciati ci voleva chi usa i pesticidi, basta pensare alle povere api. sti illani ca cussi la ma chiamare usano tutti questi veleni dappertutto , non si può raccogliere le cicorelle di campagna. tutto avvelenato, e si muore di tumori come se niente fosse. va bene signori della magistratura, non dico che i pastori hanno ragione 100x 100, ma sicuramente non hanno il tempo nemmeno di riposare chi fà quei lavori, figuriamoci se non si dovevano incazzare se hanno dovuto curare il bestiame. ma poi avevano il patentino per usare i veleni? attenzione pesticida vuol dire morte

  • leo
    sab 13 gennaio 20:16 rispondi a leo

    ma avevano ragione anche il latte di queste povere bestie era contaminato, non sapete cosa vuol dire crescere e lavorare in una fattoria. sta mpacciti propia? ma denunciati ci voleva chi usa i pesticidi, basta pensare alle povere api. sti illani ca cussi la ma chiamare usano tutti questi veleni dappertutto , non si può raccogliere le cicorelle di campagna. tutto avvelenato, e si muore di tumori come se niente fosse. va bene signori della magistratura, non dico che i pastori hanno ragione 100x 100, ma sicuramente non hanno il tempo nemmeno di riposare chi fà quei lavori, figuriamoci se non si dovevano incazzare se hanno dovuto curare il bestiame. ma poi avevano il patentino per usare i veleni? attenzione pesticida vuol dire morte

  • Giovanni
    sab 13 gennaio 19:05 rispondi a Giovanni

    Senza parole, non capisco che tipo di estorsione possano aver fatto i pastori al proprietario del terreno ,se non quello di dire di non usare i pesticidi,ecc, per evitare che possano morire non solo altri animali ,ma potrebbero morire anche persone magari per andare a raccogliere la cicoria di campagna che tutti conosciamo,quindi caro proprietario e a tutti quelli che usano i disserbanti è vero che i terreni sono di vostra proprietà ma bisogna segnalare per legge l'uso di questi prodotti che provocano la morte. Quindi non capisco come siano stati condannati solo i pastori ,spero il loro avvocato faccia appello. A mio parere

  • Gregorio
    sab 13 gennaio 08:13 rispondi a Gregorio

    Beh, si ! Bisogna usare i pesticidi…..Fossi in me, punivo anche il proprietario del terreno, in modo di “frenare” l’abuso del consumo esagerato dei pesticidi. Ormai siamo CIRCONDATI..tra pesticidi, conservanti, coloranti, ecc… a parte , inquinamento atmosferico, inquinamento ambientale, depuratore che NON si sa DOVE SCARICARE IL TROPPO PIENO, la MEGA DISCARICA….in conclusione, non ci resta che pregare 🙏 a qualche FULMINE ⚡️ in modo di colpire alcuni RESPONSABILI !

  • Biagio
    sab 13 gennaio 07:42 rispondi a Biagio

    Buongiorno. Li pasturi condannati per estorsione, il parcheggiatore abusivo lo stesso (ha preso 5 anni per 2 euro di estorsione). Mi chiedo se l'arneo, ente inutile, non possa subire la stessa sorte visto che con le minacce di ingiunzione pretende soldi per bonifiche mai fatte.

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