Erano un gruppo eterogeneo quello degli anni sessanta in quella periferia. Tutti facevano sogni per l’avvenire, che pensavano colmo di ogni bene. Alcuni pensavano di andare all’università e poi… Altri si ritenevano fortunati già di fare la terza media. Poi avrebbero dovuto scegliersi un futuro, ma quale? A Manduria non è che ci fosse tanto futuro! Altri erano stati messi a bottega fin da piccoli ed ora, che stavano per uscire dalla scuola, erano padroni di un mestiere, ma avrebbero avuto la possibilità di aprire una loro bottega? Poi c’erano gli ultimi; quelli che quando arrivavano in classe non odoravano certo di gelsomino. Questi se riuscivano ad andare fino alla quinta elementare dovevano ritenersi fortunati. Per vari motivi erano stati messi alle pecore, e adesso era quella l’unica vita che conoscevano Sognavano di poter andare via dalla masseria un giorno, ma l’unica via di uscita che trovavano era di affiliarsi alla mafia, e non tutti ci stavano a un tale destino. Eppure erano ragazzi come gli altri! Perché il loro destino era così crudele?
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