In commissione Ambiente si tenta di bloccare l’ampliamento della discarica

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La discarica di Manduria, nel riquadro Massimiliano Di Cuia

Nei piani di ampliamento della discarica manduriana in contrada La Chianca, gestita dalla società “Manduriambiente”, è previsto lo schiacciamento, con un un peso di cento chili lanciato dall’alto, dei rifiuti presenti per liberare spazio ad altri che saranno ammassati sopra. E’ il particolare emerso ieri nell’audizione nella quinta Commissione Ambiente del Consiglio regionale pugliese che era stata richiesta dal consigliere regionale di Forza Italia, Massimiliano Di Cuia.

E’ stato l’esponente azzurro a riferire il particolare “del peso sui rifiuti” alla neo assessora regionale all’Ambiente, Serena Triggiani, che ha chiesto un aggiornamento della riunione per avere modo di studiare la pratica della cui non era a conoscenza nei dettagli ma anche per sentire il parere dell’Arpa che era assente.

Lo scopo dell’audizione, alla quale, oltre all’assessora all’Ambiente erano stati convocati l’Arpa Puglia, Ager, il direttore generale della Asl di Taranto e il sindaco di Manduria, Gregorio Pecoraro, è quello di tentare di fermare l’emissione del Paur relativo al progetto di sopralzo presentato dalla società Manduriambiente che ha già ottenuto il parere favorevole della conferenza di servizi nonostante la contrarietà di Arpa Puglia, Asl e Comune di Manduria.

«Ho rappresentato all’assessora Triggiani le diverse criticità dell’opera tra cui la tecnica di schiacciamento dei rifiuti con un peso di cento chili che potrebbe lesionare la guaina sottostante come hanno già rilevato Arpa e Asl in sede di conferenza di servizi», ha fatto sapere Di Cuia che spera in un miracolo. «Per ora abbiamo ottenuto l’impegno dell’assessora a rivedere il progetto che ha già ottenuto il via libera per il Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale non ancora formalmente prodotto al destinatario», afferma Di Cuia che sulla vertenza ambientale manduriana, sede di due discariche di cui una esausta e mai bonificata e un impianto di compostaggio, tutti confinanti tra loro, ha promesso di tenere i riflettori accesi. «E’ una battaglia per la salute e per l’ambiente che non deve avere ideologie né colori partitici, solo così si può sperare in un successo», conclude il consigliere regionale tarantino che si dice «cautamente speranzoso».

All’audizione di ieri era presente, per il comune di Manduria, l’assessora all’Ambiente, Katia Fusco che ha ribadito la netta contrarietà al sopralzo già espressa in sede di conferenza di servizi e in Consiglio comunale, pronto a presentare un ricorso al Tar.

Al fianco del Comune di Manduria si dichiarano anche i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle. “Chiediamo un passo indietro per quello che riguarda il rilascio del Paur per l’ampliamento della discarica di Manduriambiente”, ha dichiarato il capogruppo del M5S, Marco Galante. “Chiediamo inoltre scusa ai cittadini – ha proseguito il consigliere grillino -, perché ci stiamo rimangiando le rassicurazioni date nel 2021, quando al termine di una riunione propedeutica all’esame del piano regionale dei rifiuti in Consiglio regionale li avevamo rassicurati sul fatto che la discarica Manduriambiente sarebbe stata dismessa una volta esaurita la capacità volumetrica disponibile”. “In vista della prossima audizione, in cui ascolteremo anche l’Arpa Puglia – conclude Galante -, studieremo i report di Ispra, Comune e Asl in modo da poter presentare anche rilievi tecnici per chiedere che non venga rilasciato il Paur perchè Manduria e tutta la provincia di Taranto non possono essere considerati la discarica della Puglia e non possiamo accettare un fine capienza mai per Manduriambiente”.

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