Compare anche Manduria nell’inchiesta su un grosso traffico di droga condotta dalla Guardia di Finanza e dalla Questura di Lecce conclusa ieri con il maxi blitz che ha portato in carcere 35 persone, quasi tutte della provincia leccese, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia salentina.
Nelle oltre 1300 pagine della corposa ordinanza del giudice delle indagini preliminari Marcello Rizzo, la città messapica e le sue marine vengono indicate come centri di smistamento di ingentissime quantità di cocaina destinata al mercato leccese. Le località di Manduria e San Pietro in Bevagna, insieme alla vicina Oria, infatti, sono state raggiunte dai corrieri per il rifornimento di sostanze stupefacenti.
«In data 4 maggio 2021 – riporta l’ordinanza -, l'attività tecnica eseguita sul sistema GPS a bordo della vettura Fiat "Freemont", permetteva di monitorare gli spostamenti di Roi Cristian (finito in carcere, ndc), il quale raggiungeva dapprima una località in San Pietro in Bevagna e successivamente Manduria». Dopo la tappa in territorio messapico, la macchina intercettata rientrava a Copertino e si fermava davanti la casa di un altro degli indagati arrestati. I movimenti del presunto corriere venivano catturati da una telecamera piazzata dagli investigatori. «Roi Cristian, portando con sé un bustone nero (contenente droga secondo gli inquirenti, ndc), probabilmente contenente quanto prelevato da San Pietro in Bevagna e da Manduria».
Che il territorio di Manduria sia punto strategico logistico della droga lo si comprende in un'altra parte dell’ordinanza dove è documentato lo spostamento di un altro corriere coinvolto nella stessa inchiesta conclusa ieri.
«La fascia oraria interessata all'approvvigionamento – si legge nell’informativa della Guardia di Finanza che monitorano l’attività dell’indagato -, veniva confortata anche dall’analisi delle celle agganciate dal telefono criptato (in uso al corriere, ndc), avendo modo di verificare che lo utilizza in occasione dell'arrivo della cocaina e della relativa distribuzione con aggancio prevalente delle città di Oria e Manduria, permettendo di ritenere quell'area geografica terminale dello scarico della sostanza stupefacente».
Tra i 35 arrestati e nei circa cento indagati non ci sono manduriani né oritani. I reati contestati, a vario titolo, sono traffico di stupefacenti, riciclaggio, autoriciclaggio, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, trasferimento fraudolento di valori, emissione di fatture per operazioni inesistenti.
Nazareno Dinoi
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1 commento
Lorenzo Libertà per la Marina
gio 21 novembre 2024 08:10 rispondi a Lorenzo Libertà per la MarinaLa Marina di Manduria abbandonata per 10 mesi l' anno ( ma tassata x 12), senza video sorveglianza e con pochissimi controlli è logico che possa diventare oggetto di traffici illeciti di ogni tipo ( vedi anche smaltimento abusivo di rifiuti). A mio avviso servirebbe un distaccamento fisso delle forze dell' ordine e una serie di telecamere cospicua. Altrimenti nulla cambierà e i traffici illeciti continueranno. Opinioni