Lunedì, 14 Ottobre 2024

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Le perplessità del produttore

La crisi dei prezzi del Primitivo, rischio grave per il futuro del prodotto

Pasquale Pesare Pasquale Pesare

Con il presente comunicato, in qualità di operatore del settore e con tanto rammarico, esprimo un mio pensiero sull’attuale situazione che versa il comparto agricolo locale e soprattutto del nostro Primitivo di Manduria D.O.P. È inaccettabile infatti, che la vendemmia di quest’anno, a fronte di un’eccellente qualità dell’uva, preveda prezzi allucinanti per chiunque possieda dei vigneti. Il mercato obbliga intere famiglie a sottostare a una brutale ingiustizia, che vede invariati i prezzi delle bottiglie di vino, nonostante l’abbassamento del costo delle uve.                                Intere aziende sono a rischio sopravvivenza vista l’anomalia dei prezzi: 40 euro al quintale per il  Primitivo IGP e quasi azzerata la richiesta del Primitivo D.O.P Prezzi ridicoli che a malapena riescono a coprire i costi di gestione sostenuti durante l’intera annata. Non riesco a spiegarmi come mai dopo diversi confronti tra produttori , Consorzio di Tutela e rappresentanti politici a vario titolo, non è emerso che l’aumento della produzione della denominazione DOP rappresenta un rischio grave per il futuro del nostro prodotto. Siamo arrivati ad un punto in cui dobbiamo interrogarci sul futuro della filiera e della sua sostenibilità. 

Il Consorzio di Tutela deve avere la forza di imporre regole rigide a salvaguardia dei produttori ,prima che il sistema collassi sotto il peso della speculazione. Apprezziamo l’impegno alla causa dell’assessore Regionale Pentassuglia ,ma bisogna ricordare che regolamentare in parte il disciplinare non è sufficiente. Occorre un’ulteriore sforzo da parte delle istituzioni ,Regione in primis , con provvedimenti urgenti e decisi in difesa dell’intera catena produttiva oltre ad investimenti importanti a sostengo delle produzioni e alla promozione del prodotto. Basti pensare che la Regione Veneto ha investito a sostengo delle produzioni e nella promozione oltre 600 milioni di euro. Per chiudere propongo che il Sindaco di Manduria convochi con urgenza un Consiglio intercomunale con la presenza di tutti i comuni appartenenti all’area interessata, la Regione, il Consorzio di tutela e Coldiretti, affinché si trovi una soluzione seria e condivisa a difesa dei nostri produttori.

Pasquale Pesare, produttori di Primitivo di Manduria

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4 commenti

  • Gianni
    mer 28 agosto 08:39 rispondi a Gianni

    Scusate la mia intelligenza, ma anni addietro quando vi è stata pagata a 180 euro nessuno reclamava? Naturalmente un prezzo che non esiste in terra ma in cielo,è stata solamente pubblicità per farvi impiantare più terreni .Adesso con la Super produzione il prezzo crolla. Villani dovete ringraziare il buon DIO che non avete fatto trattamenti altrimenti eravate col culo x terra Ma quando vi levate le banconote davanti gli occhi

  • Alfonso
    lun 26 agosto 15:09 rispondi a Alfonso

    Non sono un produttore di uve però lo sono stato. La mia opinione è che negli ultimi anni così come ancora oggi si è continuato in maniera indiscriminata a consentire la realizzazione di tantissimi ettari di nuovi impianti vitivinicoli ed in particolare si è visto come tanti terreni c.d. "scuezzi" con l'opera delle macchine frantumatrici sono diventati di fatto vigneti di primitivo. Ora, allo stato non ci si deve meravigliare se il prezzo del prodotto uva è calato vertiginosamente, infondo è una legge di mercato ,se aumenta l'offerta sul mercato, il prezzo non può che abbassarsi. Forse, anzi senza forse, il Consorzio di tutela avrebbe dovuto operare in questo senso ossia fare in modo che ci fossero tantissimi ettari di nuovi vigneti?

    • Maria
      mar 27 agosto 18:08 rispondi a Maria

      Sig Alfonzo Il prezzo degli anni scorsi di 160/180 euro qli ha portato alla realizzazione di più vigneti e ha oggi al crollo dei prezzi

  • Lorenzo Libertà per la Marina
    lun 26 agosto 08:40 rispondi a Lorenzo Libertà per la Marina

    Ogni tanto, mandate i dirigenti del Consorzio in Franciacorta, provincia di Brescia (Erbusco), la capitale delle bollicine, fateli stare li una settimana, ascoltare le riunioni e girare tra le aziende a Cologne, Erbusco, Capriolo, Paratico ecc. Un po' di scuola lontano da i burattinai locali, fa sempre bene. Così vedranno che fine fanno e che valore hanno sul mercato le uve bianche prodotte a Maruggio e dintorni. Purtroppo e me ne duole molto, esistono 2 Italie. Investite alla Marina, il vero oro e lasciate il vino a chi guadagna senza lavorare. 😜 Opinioni

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