Martedì, 3 Giugno 2025

Cronaca

La dinamica e gli inutili soccorsi

La festa, il ritorno, poi la strage. La ricostruzione

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L’auto distrutta L’auto distrutta

Un sabato sera che cancella quattro giovani vite e quattro telefonate notturne a casa dei genitori che come un terremoto fanno crollare tutto il mondo intorno. È l'incidente stradale in cui hanno perso la vita quattro ragazzi: Giorgia Narducci di 16 anni, di Torricella; Anita Di Coste, anche lei sedicenne, di Manduria; Paolo Marangi, di Sava, 19 compiuti proprio ieri e Giovanni Massaro, torricellese di 22 anni. Era lui, il più grande, alla guida della Fiat Idea che si è schiantata contro un grosso albero d'ulivo a pochi metri dalla panchina sulla strada provinciale che collega Faggiano a Lizzano, nel versante orientale jonico.

LA DINAMICA

Erano da poco passate le due della notte. L'utilitaria con i quattro ragazzi a bordo tornava da Taranto dove le due coppiette avevano festeggiato in un locale il compleanno di uno di loro, il diciannovenne Paolo Marangi. A mezzanotte la festa, due ore dopo il tragico schianto. Dalle tracce lasciate sull'asfalto pare che all'uscita della curva la macchina abbia perso il controllo mettendosi di traverso, il guidatore avrebbe poi cercato di metterla in carreggiata senza riuscirci. La Fiat si è girata su un fianco e con il tettuccio è piombata sul tronco dell'albero accartocciandosi su di esso. Massaro, che era alla guida, e la ragazza affianco, sono rimasti intrappolati nell'abitacolo. Gli altri due amici, seduti dietro, sono stati sbalzati fuori nella carambola che ha fatto aprire anche le portiere della vettura.

I SOCCORRITORI SULLA TERRIBILE SCENA 

Nessuno di loro ha avuto scampo, nessuno è sopravvissuto al tragico schianto. Sono morti sul colpo, dirà il medico della postazione 118 di Pulsano arrivato per primo e che si è trovato di fronte a quel groviglio di lamiere con i corpi senza vita dei quattro ragazzi. Inutile ogni manovra per rianimare quelle giovani vite ormai spente. I traumi e le ferite riportati non hanno concesso nemmeno la speranza, un tentativo, come i sanitari delle ambulanze sono abituati a fare. Lo hanno capito subito anche i vigili del fuoco del distaccamento di Manduria che hanno tagliato i piantoni della macchina per liberare i due corpi incastrati.

I CARABINIERI SUL POSTO

Ai carabinieri della compagnia di Manduria è toccato invece il compito di ricostruire la dinamica del terribile incidente. Alle tre della notte è arrivato anche il comandante della compagnia carabinieri, il capitano Alessandro Torto, che ha dovuto affrontare l'arrivo dei familiari delle giovani vittime mentre il personale delle pompe funebri provvedeva a trasportare i corpi all'obitorio del cimitero di Lizzano a disposizione della magistratura. Il pubblico ministero di turno alla Procura della Repubblica ionica, Salvatore Colella, ha infine deciso ieri pomeriggio di consegnare le salme alle famiglie per i funerali. Superfluo ogni esame autoptico come si pensava in un primo momento. I referti medici sulle cause di morte dei giovani, la descrizione della dinamica ricostruita dai carabinieri e la mancanza di altri mezzi coinvolti, hanno fatto decidere così al pm risparmiando il dolore su dolore che l'esame autoptico avrebbe provocato sui poveri genitori.

LA NOTIZIA SUI SITI E LA REAZIONE DEI SINDACI

All'alba di ieri la straziante notizia aveva già svegliato amici, conoscenti e le intere comunità dei tre comuni delle vittime. Come sempre i social hanno fatto cassa di risonanza alle prime notizie apparse sui siti d'informazione pubblicando nomi e foto delle vittime. Immediate le reazioni delle autorità locali. I sindaci di Torricella, Sava e Manduria, rispettivamente Francesco Turco, Gaetano Picchierri e Gregorio Pecoraro, hanno prima pubblicato su Facebook i messaggi di cordoglio e di vicinanza alle famiglie delle vittime, poi, sentiti tra loro, hanno deciso di proclamare il lutto cittadino per la giornata di oggi quando si svolgeranno i funerali.

Nazareno Dinoi su Quotidiano di Puglia

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