Giovedì, 31 Luglio 2025

Attualità

L’esperienza di un visitatore deluso

“La mia auto rimossa senza preavviso: addio San Pietro in Bevagna”

San Pietro in Bevagna San Pietro in Bevagna

Pubblichiamo la lettera indirizzata al giornale dal brindisino Aurelio Mussardo, dottore commercialista, revisore contabile e consulente tecnico del Tribunale, vittima – come molti altri automobilisti – di un episodio accaduto domenica scorsa nella marina manduriana: tornando dalla spiaggia, non ha più trovato la propria auto, regolarmente parcheggiata in uno stallo a pagamento, perché rimossa dal carro attrezzi. (Tutto il centro di San Pietro in Bevagna era stato interdetto alla sosta dalle 17 in poi per lasciare spazio agli artisti di strada dell’evento organizzato dall’assessora Luigina Lamusta). Nella sua dettagliata ricostruzione emerge tutta l'amarezza di un ex turista che, dopo quanto accaduto, ha deciso di non tornare più a San Pietro in Bevagna. Di seguito il racconto, che riguarda anche altri automobilisti multati.

Domenica scorsa io e la mia famiglia avevamo deciso di trascorrere un paio di giorni a Manduria e a San Pietro in Bevagna.

Spesso siamo tornati a quelle parti e sempre con estremo piacere, sentimento che si è dissolto dopo l’esperienza di domenica scorsa.

Parcheggiata l’auto su via Borraco, la strada che costeggia la pineta centrale di San Pietro in Bevagna (quella che sta alle spalle del lido balneare Momà, per spiegarmi) ci rechiamo in spiaggia, non prima di aver lasciato nell’auto il tagliandino di pagamento del parcheggio (fino alle 18,10 circa).

Da premettere che la macchinetta per il pagamento, sempre ubicata sulla stessa strada a pochi passi dall’auto, non inibisce il pagamento fino alla suddetta ora, ma accetta tranquillamente i soldi così come non è presente, accanto alla suddetta macchinetta,  alcun cartello segnaletico che fornisca informazioni agli ignari automobilisti.

Alle 17,50 circa ci rechiamo per prendere l’auto e, con sommo stupore, veniamo a conoscenza che l’auto era stata rimossa alle 17,22 da un carro attrezzi insieme ad altre auto di altrettanti ignari automobilisti che avevano avuto la sfortuna di parcheggiare sulla stessa strada.

Presenti alcuni vigili urbani, chiedo spiegazioni dell’accaduto e vengo investito dalle risposte assolutamente inopportune e non propriamente educate da parte di uno dei vigili in particolare, il quale sosteneva che era colpa mia se non avevo visto i cartelli di divieto di sosta (temporanei)  apposti all’inizio della strada.

Facevo presente che, a mio avviso, se la finalità dei cartelli era quella di informare, sarebbe stato opportuno che l’informazione venisse veicolata in modo migliore anche posizionando un cartello simile nei pressi della macchinetta rilascia tagliandi , circostanza che avrebbe consentito di far pervenire l’informazione al maggior numero di automobilisti.

Facevo, altresì presente, che la macchinetta non avrebbe dovuto consentire il pagamento e, quindi una implicita autorizzazione alla sosta, in quella giornata e oltre l’orario consentito.

Non sto a raccontare la evoluzione dialettica avuto con il suddetto vigile urbano, il quale, a mio modesto parere, dovrebbe essere al servizio della comunità e non arrogarsi il diritto di manifestare una meschina arroganza con risposte assolutamente fuori luogo rispetto ad alcune semplici e legittime rimostranze.   

Ad ogni buon conto, vado a ritirare la macchina dal parcheggio della ditta che aveva eseguito la rimozione, pagando la “modica” somma di euro 125,00 e ritirando il preavviso di verbale di infrazione per la somma di euro 29,50 (che non si sa perché non mi è stato notificato, essendo presenti i vigili urbani). Ulteriore “nota di colore”, la ditta incaricata delle rimozioni mi rilasciava un documento “ricevuta fiscale” cartacea, di quella che si usava qualche anno fa.

Raccontata la “bellissima” avventura trascorsa, vi lascio immaginare quale possa essere stato il mio stato d’animo.

Non voglio generalizzare, ma credo che l’immagine di una città si esprima anche attraverso l’operato delle sue istituzioni, fra cui i vigili urbani, che ne escono veramente a pezzi da quella sciagurata esperienza.

Approssimazione nell’attività informativa del divieto, nessuna empatia nei confronti di ospiti della zona, rozzezza di argomentazioni, manifestazioni di un potere ottuso e meschino, sono stati elementi che mi hanno fatto riconsiderare la mia futura volontà di tornare in quei bellissimi luoghi (Manduria e d’intorni): ma la bellezza da sola non è sufficiente, se non supportata da una sana politica di accoglienza, che si vede anche nelle piccole cose e negli atteggiamenti.

Non so se sia stata una coincidenza, ma domenica scorsa la marina di Manduria sembrava non avesse la stessa affluenza di persone “non locali”, segno che, probabilmente, le particolari e lungimiranti “politiche di accoglienza” degli ospiti stanno producendo i suoi effetti.

Sono molto indeciso se intraprendere una via legale per la tutela dei miei diritti (multa illegittima, rimozione illegittima, rimborso di quanto pagato, accesso agli atti in ordine alla convenzione Comune / ditta incaricata delle rimozioni, analisi legale della convenzione stessa, eventuali denuncia alle autorità competenti in caso di verifica di abusi e/o violazioni, ecc. ecc.), ma credo che non farò nulla, poiché la perdita di tempo che dovrei sopportare sarebbe una ulteriore beffa oltre al danno subito. E, sinceramente, non me la sento di perdere ulteriore tempo su questa squallida vicenda, ma se capiterà l’occasione racconterò questa esperienza ai mei interlocutori, oltre anche attraverso i vari social media.

Mi dispiace molto per i cittadini di Manduria, persone di una bontà squisita e di una cordialità infinita, ma non credo che verrò più da quelle parti, anche che questa scelta mi causa un enorme dispiacere.  

Non credo che siano queste le situazioni che i cittadini auspicano e mi dispiace per loro. Ai governanti ed alle istituzioni che consentono cose del genere, auguro, sarcasticamente, buona fortuna ed un futuro radiosissimo.

Un caro saluto a voi,  che fate dell’informazione la ragione della vostra vita e che in alcune aree rappresenta una vera e propria “missione”, ringraziandovi della vostra attenzione.

PS.

Non sono l’unico ad avere avuto la esperienza descritta, e altre persone affermavano che, comunque, i cartelli con i divieti non c’erano nelle prime ore della mattinata ma erano “spuntati” successivamente, adombrando l’ipotesi che multe e rimozioni , con i relativi costi a carico degli ignori automobilisti, potessero essere la vera finalità dei divieti di sosta stessi.

A tal fine, poi, andrebbe anche verificata la convenzione fra il Comune e la ditta incaricata delle rimozioni, in ordine alle tariffe ed in ordine alle modalità del servizio, posto che le auto erano state portate in un parcheggio che recava la insegna di un lido e non la insegna della ditta di rimozione. Quindi a che titolo stavano lì? e la somma di euro 125,00 da pagare è la cifra prevista nella convenzione comunale per il trasporto dell’auto in un parcheggio a Manduria (che avrebbe comportato un maggior costo per la ditta) oppure era legittimo, sempre da convenzione, portarla nello spiazzo utilizzato (con un loro minor costo)?

Argomenti che meriterebbero una riflessione, sempre che se ne abbia voglia e/o non ci si rassegni all’andazzo imperante.

Aurelio Mussardo

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6 commenti

  • Agfa
    mer 30 luglio 16:46 rispondi a Agfa

    La rozzezza e la scostanza di alcuni vigili, comandante Manelli, è un dato di fatto per il quale dovrebbe adoperarsi a mitigare e magai fare come Mesagne che ha approntato un ufficio segnalazioni e proteste del cittadino.

  • Nessuno
    mer 30 luglio 15:54 rispondi a Nessuno

    Io denuncerei tutti dal sindaco al comandante dei vigili stanno solo abusando perché lo possono fare ecco chi sta davvero rovinando il paese

  • Alessandra Moscogiuri
    mer 30 luglio 09:11 rispondi a Alessandra Moscogiuri

    Tutta la mia solidarietà al Dr. Mussardo che ha fatto una disamina attenta riguardo al nostro paese. Nel condividere tutto questo con i lettori de La Voce di manduria, ricordo la mia brutta esperienza di aver parcheggiato vicino casa mia davanti ad un cartello per disabili non censito. In quell'occasione furono i Carabinieri che, nel pieno della notte, chiamarono carro attrezzi e mi decurtarono punti dalla patente come una criminale. A tutt'oggi non so di nessun'altro vicino che abbia subito lo stesso mio trattamento. Viviamo in un comune non tutelante i semplici diritti del cittadino. Abbiamo un'Amministrazione Comunale che non incoraggia i turisti

  • Manduriano
    mer 30 luglio 08:36 rispondi a Manduriano

    Povera Manduria che brutta fine stà facendo,gente che ci governa che non sanno fare la o con un bicchiere poveri noi! I vigili urbani arroganti come non mai, poi non ti dico da quando gli hanno dato la pistola si sentono dei super eroi,ma io la zappa gli avrei dato!

  • Antonio Ruggero
    mer 30 luglio 08:34 rispondi a Antonio Ruggero

    A Manduria rimuovere illecitamente le autovetture e divenuta una prassi. Gli agenti non solo arroganti, ma soprattutto igngrant8 ed abusano dei loro "potere"

  • Mimmo sammarco
    mer 30 luglio 08:06 rispondi a Mimmo sammarco

    Capisco il suo stato d animo.. abbiamo uno dei mari più belli d Italia ma purtroppo non siamo capaci di attrarre turisti come fanno magistralmente i romagnoli con un mare orrendo.. le leggi vanno applicate e rispettate ma bisogna anche andare incontro si qualcosa di straordinario..

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