Claudio Rimoli
Cari lettori, come sapete oltre ad essere un collaboratore della Voce di Manduria, sono anche un attento osservatore e vorrei esprimere un mio parere su un evento che si terrà tra pochi giorni nel mio paese, con la presenza di Luca Trapanese. (Martedì 28 gennaio, auditorium istituto Del Prete-Falcone).
Plaudo molto positivamente a questa importante iniziativa, ma al tempo stesso mi chiedo: nel 2025, vogliamo farci ancora delle domande e cercare delle risposte sulla disabilità e i diritti?
Quando sappiamo benissimo di vivere in una società che su questi temi è molto spesso assente e colpevole. Invece di cercare risposte (che nessuno può o vuole dare) vi invito cordialmente a fare delle proposte rendendo questo un evento diverso da tutti gli altri, facendo comprendere ai ragazzi che vi parteciperanno che la disabilità è soltanto una condizione fisica ed anche che oltre quello che appare ci può essere molto altro. Basta avere la volontà di volerlo veramente scoprire. Perché ognuno rappresenta una storia che va al di là della sua disabilità. Se si è in grado di fare un ulteriore passo in avanti su questo aspetto, allora si riesce finalmente in qualche modo a fare breccia nelle coscienze altrui, che sono spesso e volentieri addormentate.
Mentre Tutto Scorre… anche noi, abbiamo dei diritti. Ma quanto ancora dobbiamo lottare, per provare ad ottenerli?
Credo fermamente che se vivessimo sul serio in una società aperta ed inclusiva, non ci sarebbe più la necessità di organizzare questo genere di incontri, ma evidentemente siamo molto ben lontani dal vivere in un mondo reale dove ci sia davvero posto e spazio per tutti, anche nei fatti oltre che nelle solite parole. Ed è su questo che bisogna interrogarsi profondamente. Ma dubito che si abbia la voglia di farlo davvero…
Claudio Rimoli
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