A sentire te quel fratello non ne aveva mai combinata nessuna in vita sua, ma i trenta anni di contributi chi glieli aveva dati? Mistero! Lui non ti invitava, ma tu capitavi spesso, “per caso”, a casa sua! Pensavi che non ti sentisse dalla stanza da letto, dove la malattia lo aveva relegato, e “consigliavi” tua cognata di lasciarlo perché non sarebbe guarito mai più. Che dire? Non esiste bestia feroce a cui paragonarti. Poi tuo fratello guarì e risalì qualche gradino rispetto a dove era stato sprofondato per tanto tempo. Ora faceva consulenza commerciale gratis a chi stava male, ma chi stava bene doveva pagare: poco, ma doveva pagare. Tu pensasti che lui avrebbe rispettato il rapporto di parentela e ti avrebbe aiutata gratis, ma non volle aiutarti nemmeno a pagamento. Non avevi i soldi per cercare l’aiuto di un altro consulente e, quando li avesti, era troppo tardi per evitare la sanzione. Dicesti che quel fratello era una persona ingrata, ma non dicesti delle parole che pronunciavi quando non ti invitava a casa sua, ma tu lo cercavi per rovinarlo.
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