Marco Gatti fu battezzato nella Chiesa Madre di Casalnovo il 3 novembre 1778.
Nel 1811 concorse per le Cattedre di lingua e letteratura greca e per quella di letteratura italiana del R. Liceo del Salvatore in Napoli ed avendo vinto il concorso con lode vi si recò ad insegnare. Anche in Napoli D. Marco Gatti godette dell’amicizia e della stima delle più illustri personalità ma, per le sue idee politiche e principalmente per la pubblicazione di una sua opera sulla riforma dell’istruzione pubblica, cadde in disgrazia delle autorità politiche e, nel maggio del 1821, fu costretto ad abbandonare l’insegnamento e ritirarsi a Manduria.
Si trovava nel seminario di Oria nel Marzo 1828 quando, per ordine delle autorità politiche, fu confinato a Lecce. Solo nel marzo 1830 gli fu permesso di ritirarsi a Manduria.
Il Vescovo di Oria, Mons. Guida, avendo come i suoi predecessori molta stima della sua bontà e della sua dottrina, nel luglio 1837 lo nominò Arciprete di questa nostra Colleggiata. Il Gatti, pur non trascurando il sacro ministero, continuò a occuparsi dei suoi studenti prediletti, ma non nascose le sue convinzioni politiche. E se queste, quando nel 1848 da Ferdinando II fu accordata la costituzione, lo portarono a rappresentare nel Parlamento napoletano il Collegio elettorale di Manduria, gli causarono poi grandi dispiaceri. Infatti nel 1854 egli fu nuovamente confinato nel Convento della Penitenza a Ruvo di Puglia e poi nel Convento degli Alcantarini di Lecce. Liberato nel 1856, carico di anni e di acciacchi fisici, si ritirò in patria, ove morì il 2 maggio 1862 all’età di ottantatre anni.
Tra le sue pubblicazioni: Saggio sulla educazione letteraria dei giovani (1814); Corso analitico elementare di letteratura (1819); Orazione funebre di Mons. Bernardo della Torre, Vescovo di Castellammare (1820); Della riforma della istruzione pubblica nel regno delle due Sicilie (1820).
Tratto dal libro: "Manduria e manduriani: note ed appunti bibliografici e di storia di patria / Giambattista Arnò - Manduria, Editore Antonio Marzo, 1983, 190 pagine"
La città di Manduria gli ha intitolato la Biblioteca Comunale e una via del centro storico. Memoria sull’abuso di allattare i bambini col latte de’ bruti cui si premette una lettere sul progetto di istituire case di educazione (1789), rammentando il terremoto del 1783 in Calabria, suggerì di istituire case di educazione per bambini orfani.
Francesca Dinoi
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