
Più di 600mila chilometri percorsi in giro per il mondo, dalle insidiose dune del deserto del Sahara agli spettacoli offerti dell’Himalaya, sempre in sella alla sua moto. Si chiama Giuseppe Carrozzo il motociclista avventuriero, originario di Oria, che ha voluto condividere con i lettori della Voce di Manduria l’ultima e trepidante pagina del suo diario di viaggio. Tappa? La Turchia.
«L’emozione sale a mille già all’attraversamento della frontiera greco-turca con il sorriso degli addetti ai controlli e allo sventolio dell’immensa bandiera rossa con luna e stella, ma subito a seguire lo stretto dei Dardanelli ci regala una vista molto suggestiva che associata alla sua grande ed infinita storia crea una piacevole magia che ci avvolge. La vista del maestoso cavallo di Troia spinge l’entusiasmo di tutti a un livello infinitamente piacevole e magico e, a proposito di magia, la valle delle fate in Cappadocia vista dall’alto in Mongolfiera, con la luce del sole all’alba, con l’aria frizzantina che accarezza la pelle, con un po’ di timore legato alla nuova esperienza corona una delle nostre aspettative. Le famose vasche di Pamukkale, nei dintorni dell’antica città di Hierapolis, sono un vero spettacolo della natura riconosciute e protette dall’UNESCO.
Istanbul, Costantinopoli fino all’inizio del 900, con 15.000.000 di abitanti, ci regala con il suo centro storico che accoglie la Mosche di Sultanahmet e quella di Santa Sofia una sensazione di forte spiritualità che associata alla periodica e toccante preghiera dei fedeli musulmani pone, nel rispetto di ogni fede, tante domande sull’origine della fede. E non manca la presenza del popolo turco, tante coccole ricevute dalla gente in ogni situazione, sempre ospitali, curiosi e decisamente rispettosi. Il mondo è fantastico tutto e in questo caso portiamo a casa nella nostra mente una visione certamente positiva di questo popolo con la sua storia, la sua fede e la sua voglia di essere».
Giuseppe Carrozzo
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