
In Italia, costruire un palazzetto dello sport è un viaggio. Un’epopea. Un romanzo a puntate. Se tutto va bene, 2-3 anni. Se va come va di solito, 3-5 anni. Se qualcosa si incaglia (e si incaglia sempre qualcosa), 5-10 anni. Se finisce in quella zona grigia tra il dimenticatoio e l’imbarazzo, si parla di 15, 20, 30, 40 anni. E se qualcuno si chiede se da noi esista un solo caso in cui un palazzetto è stato costruito in meno di un anno, la risposta è no. Zero. Mai successo. Nemmeno per sbaglio.
I ringraziamenti di Pecoraro
Poi arriva Pecoraro e ringrazia. Ringrazia Ferrarese & Co. per i soldi al palazzetto. Solo che quei soldi, Ferrarese, in un primo momento, non glieli aveva mica dati. L’amministrazione, all’epoca, non aveva nemmeno il masterplan, quindi quei soldi manco li potevano chiedere. Quindi, di cosa stiamo parlando? Forse di qualcos’altro. Forse il ringraziamento non era per il palazzetto, ma per un altro palazzo.
Un palazzo alto tre piani
Solo che non è un palazzo. È la discarica. Perché sì, sono state le stesse persone che hanno finanziato il palazzetto a votare in Regione Puglia per l’aumento di volumetria della discarica. Le stesse. E non di poco. Con questo ampliamento, la discarica arriverà ad avere l’altezza di un condominio di tre piani. Ancora non l’hanno fatto, ma lo faranno. Lo hanno deciso. E allora grazie. Grazie per la skyline di Manduria, per questa futura muraglia di rifiuti, per questo esempio di sviluppo urbanistico innovativo, dove lo sport si progetta e la spazzatura si realizza. Grazie per averci lasciato non solo un palasport – sicuramente incompiuto – ma anche questa collina di immondizia, che invece sarà completata e a tempo di record. Forse il ringraziamento giusto non è quello di Pecoraro.
Forse servirebbe una targa, all’ingresso della discarica, quando sarà completata. “A Pecoraro e amici, per averci donato la più alta discarica del circondario. Con gratitudine eterna.” Firmato, i cittadini.
Ah, ho trovato una città dove un palazzetto dello sport è stato costruito in un anno. A Losanna, in Svizzera.
Ferdinando Arnò
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1 commento
Gregorio
dom 2 marzo 09:24 rispondi a Gregorio.. e in questi casi non si può più dire AMMINISTRAZIONE del CAMBIAMENTO ma, bensì AMMINISTRAZIONE del REGRESSO !! Dove qualche assessore è contrariato ai vari commenti rispondendo che sono CALUNNIE. Che ci diano una spiegazione convincente e una prova contraria dai tanti progetti…non finiti !!