Martedì, 3 Dicembre 2024

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Sulla vicenda robinie

“Per Pecoraro la democrazia è una gran rottura di scatole”

Nando Mazza Nando Mazza

Nell'ultima seduta della Commissione Lavori Pubblici di venerdì 25 ottobre avevamo proposto, insieme all'agronomo professore Francesco Tarantino, l'istituzione di un tavolo tecnico paritetico per arrivare ad una soluzione condivisa per la rigenerazione urbana di Viale Mancini.

In quell'occasione gli unici a prendere la parola siamo stati noi del Comitato, Archeoclub e i consiglieri di opposizione, mentre quelli di maggioranza e l'ineffabile Assessore Raimondo hanno diligentemente osservato la consegna di non aprire bocca. 

Aggiungo che a noi del Comitato e alla rappresentante di Archeoclub sono stati concessi appena 5 minuti per illustrare le nostre ragioni e che, nascondendosi dietro il regolamento, il presidente geometra De Pasquale ci ha negato la possibilità di porre delle domande ai due tecnici che avevano illustrato le rispettive relazioni.

Questo atteggiamento è palesemente irrispettoso nei confronti dei cittadini che assistevano alla seduta e della stessa Commissione intesa come luogo di confronto democratico tra punti di vista diversi.

Viviamo in un'epoca in cui troppe volte ci sentiamo dire, da chi ci governa a tutti i livelli, che  vincere le elezioni vuol dire arrogarsi il diritto di "comandare": non che la cosa ci abbia sorpreso, ma la dichiarazione ascoltata stamattina dalla viva voce del Sindaco, in base alla quale non bisogna continuare a "perdere tempo", non lascia più il minimo dubbio sul fatto che, in effetti, per questa Amministrazione la Democrazia è una gran rottura di scatole.

Ricordo ancora una volta che un'intera alberatura di robinie, patrimonio storico-culturale di tutti noi, potrebbe essere abbattuta perché, come cantava il grande Celentano, "il Comune dice che però la Città è moderna", senza uno straccio di relazione tecnica attestante il reale stato di salute di ciascuna pianta.

Il Sindaco e la sua maggioranza sappiano che l'unico ramo che stanno già segando, e non da oggi, è quello su cui sono seduti, e dopo le ormai prossime elezioni ne avranno finalmente contezza.

Va da sé che la partita non finisce qui e che continueremo ad opporci a questa follia con ogni mezzo lecito, sapendo di poter contare sulla solidarietà di gran parte della cittadinanza.

Nando Mazza, portatore Comitato per Viale Mancini

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4 commenti

  • Gregorio
    gio 7 novembre 08:46 rispondi a Gregorio

    Chiedo se per Pecoraro la democrazia è una rottura di scatole! Per la democrazia chi è Pecoraro.Ad ognuno la sua

  • giocagio
    mar 5 novembre 14:22 rispondi a giocagio

    Affiinchè gli alberi possano essere considerati patrimonio "storico culturale" servono caratteristiche ben definite da apposite leggi nazionali e regionali. Non basta il desiderio di romantici a tempo perso. Vorrei ricordare al signor Mazza che al senato, alla camera e alle nazioni unite il tempo che viene concesso a chi ha la parola oscilla dai due minuti ai cinque e solo in occasioni particolari a dieci. Comunque il tempo varia a seconda della consistenza elettorale dei gruppi parlamentari. Ne tragga lui le conclusioni anche in considerazione del fatto che questa sceneggiatura va avanti da mesi. Altro discorso è il giudizio che i cittadini hanno il diritto di esprimere sull'operato dell'amministrazione dove e quando vogliono

  • Cosimo
    gio 31 ottobre 16:41 rispondi a Cosimo

    E io che ti ho votato perché dovevi essere il meno peggio ,,il cambiamento,,,Vi aspetto di casa ma per elemosine e no per il voto. Che schifezza di tribù

  • Vincenzo
    gio 31 ottobre 08:35 rispondi a Vincenzo

    L'audizione, nel corso della Commissione lavori pubblici, del Comitato dei cittabini e di Archeoclub, si ritiene, sia stata cosa saggia. Di converso, insensato è l'atteggiamento di completa chiusura dell'Amm.ne pubblica che, trinceratesi su un progetto imperniato sul di taglio degli alberi presenti, redatto da un tecnico privo di competenze a tal proposito, non consente nessuna interlocuzione, per trovare un valido compromesso, in grado di soddisfare tutte le esigenze. E con questo intendo dire, della cittadinanza, della salvaguardia del verde, di un contesto / arredo urbano sempre più verde. Ma sappiamo che in terra messapica tutto ciò è una pallosa, ma orchestrata, perdita di tempo.

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