Pericle è lo scagnozzo di un boss camorrista, Don Luigi. Con lui ha lasciato Napoli per trasferirsi in Belgio e da qui continua a dirigere i suoi loschi traffici. Il compito di Pericle è quello di “fare il culo alla gente”, non solo in maniera metaforica. Per minacciare chi non sta agli ordini di Don Luigi li sodomizza umiliandoli. L'arrivo in Belgio di una persona che ha legami con il passato familiare di Pericle, e un “incidente di lavoro” porta il protagonista ad abbandonare la sua città cercando vendetta. Allo stesso tempo conosce una donna che rappresenterà la svolta della sua vita affettiva. Tutto il film è costruito attorno al personaggio di Pericle, in principio molto convincente, oltre per la sua “originale professione”, per l'essere un imbranato sottoposto alle logiche del boss ma allo stesso tempo uno spietato esecutore. Il suo legame con il boss Don Luigi è interessante, poiché quest'ultimo rappresenta per lui sia un padre che un diabolico cattivo che lo obbliga a non pensare a nulla per compiere unicamente le punizioni corporali commissionategli. Questa forza del personaggio va via via perdendosi durante il racconto. Il passato che riaffiora non è un elemento che si amalgama con la personalità del personaggio mutandola in maniera coerente. Pericle inizia ad avere un carattere differente e a prendere decisioni nuove ma questo non viene accompagnato da una giusta introspezione del personaggio. Lo spettatore ha quindi una sensazione di smarrimento quando il protagonista si innamora di una panettiera straniera incontrata durante la fuga, e ben presto ci si piazza a casa con i suoi figli. Non basta un finale che rialza la tensione a sopperire ai buchi di introspezione nel carattere del protagonista e farci entrare dentro la sua psicologia. Valutazione 2/5Antonio Cofano
Vuoi commentare la notizia? Scorri la pagina giù per lasciare un tuo commento.