Anche quest’anno siamo arrivati ad un’altra Giornata Mondiale della Disabilità, dove si sentirà pronunciare per l’ennesima volta la parola integrazione sociale, senza che venga mai fatto nulla di concreto per metterla in atto. Perché… un disabile è sempre un peso, una palla al piede, di cui liberarsi e tenere il più possibile a distanza di sicurezza. Sentiremo anche dire sicuramente che la nostra società deve essere aperta alla diversità, ma la realtà è che non si fa mai nulla per provare a coinvolgerci davvero in qualcosa, come noi vorremmo. Trovandoci sempre solo e soltanto di fronte alle chiacchiere, come al solito.
Quando si ha a che fare con una persona con disabilità, se lo si vuole in qualche modo rendere partecipe, bisogna “sporcarsi le mani” e impegnarsi sul serio. Noi conosciamo bene i nostri limiti, sappiamo a cosa dobbiamo rinunciare. Non abbiamo pretese, non chiediamo mai nulla. Fanno tutto gli altri, cosi come si propongono molto spesso si tirano subito indietro, forse per evitare dei fastidi. Badate bene, questo non è pietismo. Ma è un racconto della realtà, che a molti non piace. Perché il cattivo, sei sempre tu. Quello che sbaglia, sei sempre tu. Quello che si lamenta, sei sempre tu. Quelli che si interfacciano con noi, invece agiscono sempre in maniera corretta, non è vero?
Purtroppo, saremo sempre un facile bersaglio di prese in giro e anche di promesse non mantenute, di cui ne ricordo una: era lo scorso primo dell’anno, in un messaggio di auguri “sincero” mi si faceva una promessa che entro quest’anno (il 2024) io e questa persona ci saremmo incontrati e conosciuti, finalmente. Ora siamo a Dicembre, l’anno in corso sta terminando, ed io non ho ancora visto nessuno. Chissà a quale anno faceva riferimento…
Il nocciolo della questione in fin dei conti è molto più semplice e banale di quello che si pensa: volete passare del tempo insieme a noi? Fatelo. Noi saremo ben felici di accogliervi.
Non avete voglia di stare insieme a noi? Ditelo. E smettetela di illuderci, ogni volta.
L’illusione è la più grande arma di distrazione di massa, che viene utilizzata nei nostri confronti.
Mentre Tutto Scorre… se non si riesce a dare un significato concreto a queste Giornate Mondiali non ha alcun senso celebrarle ed ogni sforzo o tentativo che viene fatto nella direzione di una maggiore integrazione, risulterà vano.
Può andarci anche bene che si parli della nostra categoria ogni 3 Dicembre, ma per i restanti giorni chi si ricorda realmente di noi?
Claudio Rimoli
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