E dopo anni che hai combattuto con le unghie e con i denti, sempre capace di un sorriso, la morte ha ottenuto il suo tributo. Sei stato davvero coraggioso nell’affrontare la malattia ed un esempio per chi era stanco della vita, di una vita che comunque è sempre bella, qualunque cosa porti. Poi salivi sul palco e, col tuo “Piccolo Fiore” urlavi il tuo amore alla vita. Nicola, col suo “Ragazze Italiane” ci diceva che la vita e l’amore continua anche a ottanta anni. Qualche volta ero io a salire sul palco col mio “Storie di tutti i giorni” o con il mio “Chitarra Vagabonda”. Mi applaudivi e mi davi consigli. Arrivava Daniele Digiacomo a organizzare una serata e ci vedeva antagonisti ma mai nemici. Eravamo cantanti? No! Eravamo persone che urlavano il loro amore per la vita a tutto il mondo, magari con una sola canzone, ma c’è chi non ha nemmeno quello e tu lo avevi il tuo “Piccolo Fiore” che ti aiutava ad andare avanti; noi avevamo i nostri mostri sacri, ma ci volevamo bene perché per noi l’importante era vivere. Dormi bene amico mio. Noi arriveremo uno ad uno.
Vuoi commentare la notizia? Scorri la pagina giù per lasciare un tuo commento.
© Tutto il materiale pubblicato all’interno del sito www.lavocdimanduria.it è da intendersi protetto da copyright. E’ vietata la copia anche parziale senza autorizzazione.