Lunedì, 14 Luglio 2025

Gli articoli

Una volta si scendeva in piazza e si lottava

Cara Manduria, cosa ti stanno facendo?

Manduria Manduria

Sono una manduriana doc da 53 anni e ho sempre amato profondamente questo paese, ricco di tradizioni, di forza e di una sua economia semplice ma autentica. Ricordo la mia giovinezza come un tempo sereno: d’estate si lasciavano le porte aperte per far entrare l’aria fresca della sera e del primo mattino. Si cenava in giardino e poi si usciva per una passeggiata tranquilla. Si dormiva con le finestre spalancate, senza paura. Le vacanze si trascorrevano nelle case al mare, tra residenti e turisti che sceglievano San Pietro in Bevagna per la purezza dell’aria e il mare limpido, quasi caraibico.

Manduria era un paese vivo, pieno di attività commerciali, artigiani, gente operosa. I turisti tornavano ogni anno, attratti da un’accoglienza genuina e sincera. Era un paese semplice, eppure straordinario. Eravamo noti per il vino, anche se non ne avevamo piena consapevolezza. Le famiglie vivevano di agricoltura: ognuno aveva un pezzo di terra da coltivare e lo faceva con dignità e passione.

Negli anni '80, ricordo come mia madre, insieme a tante altre donne del paese, scese in piazza per protestare contro la costruzione di una centrale nucleare. Io ero ancora piccola, ma quelle immagini sono vive nella mia mente. Mia madre, donna semplice ma coraggiosa, diceva: “La centrale porterà malattie ai nostri figli. Noi dobbiamo lasciare loro un mondo sano e pulito.” Lottavano non solo per i propri figli, ma anche per le generazioni future. E quella battaglia fu vinta.

Manduria ha vissuto anni rigogliosi, ma da un po’ di tempo tutto è cambiato. La nostra città sembra ormai ostaggio di interessi estranei, svenduta a chi cerca solo potere. Si parla di infiltrazioni mafiose, di politica corrotta, e intanto il tessuto sociale ed economico si sta sgretolando. La sera non si può più uscire come un tempo, si vive con porte e finestre chiuse. E i turisti, poveri illusi, continuano a spendere i loro soldi in un luogo ormai abbandonato.

Il paese non è più curato, né dall’amministrazione né dai cittadini stessi. Ogni tentativo di bellezza o rinascita viene subito rovinato dal vandalismo. L’entusiasmo muore prima ancora di nascere. La gente è sempre più sola, abbandonata non solo dai familiari, ma anche dai vicini. Un tempo si era più pettegoli, sì, ma ci si aiutava come in una grande famiglia. Oggi, dopo il Covid, l’indifferenza è diventata la norma. L’egoismo ha preso il posto della solidarietà.

La cosa che mi addolora di più è vedere quanto poco si lotti per difendere questa terra. Quando c'è da protestare o manifestare per qualcosa di giusto, si contano sulle dita di una mano le persone presenti. Ma quando c’è da ballare o festeggiare, tutti sono in piazza. Mi chiedo: non respirano la stessa aria che respiro io? Non pensano ai propri figli, al futuro che stiamo loro lasciando?

Un paese con l’aria malsana, le saracinesche abbassate, i mestieri artigianali scomparsi. Una città silenziosa, sottomessa a una politica arrogante con i cittadini e servile con chi ha potere. E a noi, che abbiamo creduto in un mondo migliore, resta solo il ricordo di un tempo in cui tutto sembrava possibile.

Oggi mi sento delusa, come se questo paese non mi appartenesse più.

Antonella Stranieri

Vuoi commentare la notizia? Scorri la pagina giù per lasciare un tuo commento.


© Tutto il materiale pubblicato all’interno del sito www.lavocdimanduria.it è da intendersi protetto da copyright. E’ vietata la copia anche parziale senza autorizzazione.


Lascia un commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato.
stai rispondendo a

COMMENTA

9 commenti

  • Dario
    lun 7 luglio 15:52 rispondi a Dario

    Signora Antonella purtroppo ora c'è il cambiamento,Pecoraro

  • Eugenio
    sab 5 luglio 21:54 rispondi a Eugenio

    Come si può cambiare un paese, se c'è qualcuno che abbina la "munnezza" al gaypride?! Vivo da 25 anni a Milano, ma Manduria è sempre nel mio cuore, con la sua gente, la sua storia, il suo mare e le sue tradizioni. Cominciamo a cambiare il nostro modo di pensare, per cambiare il nostro modo di vivere! Non enfatizziamo sempre il negativo, cominciamo a dare valore alle cose belle. Di chiuso prima di tutto c'è il cuore, poi ci sono porte e finestre. Ha ragione Lorenzo: ogni epoca ha pregi e difetti. Leggevo in un altro articolo che c'è chi si lamenta di una pista ciclabile. Questo vuol dire appartenere al passato e non al futuro! Però noi abbiamo la fortuna di poter cambiare le cose... si può ancora fare!

    • Gregorio
      lun 7 luglio 15:34 rispondi a Gregorio

      Gent.mo Eugenio, sono d'accordo in parte, il discorso "pista ciclabile" non è regolare, non rispetta le norme, la corsia di marcia è di 2,60 mt. per chi viaggia direzione Manduria "costeggia" il ciclista a meno di un metro, e,...seguendo le Leggi secondo il codice della strada, in Italia, per sorpassare un ciclista, è necessario mantenere una distanza laterale di almeno 1,5 metri, quando le condizioni della strada lo consentono secondo il codice della strada. Questa misura è stata introdotta per aumentare la sicurezza dei ciclisti durante le manovre di sorpasso. Dunque, se l'amministrazione dà una certa sicurezza al conducente del veicolo che effettua il sorpasso e una certa sicurezza al ciclista, in conclusione...i due si SFIORANO ! Fine!

  • Agfa
    sab 5 luglio 16:35 rispondi a Agfa

    Questo post è fuori argomento (in parte) ma colgo l'occasione per chiedere all'amministrazione che "studia di notte" per trarre succo dalle sostanze della popolazione (vedi ultimo aumento della tari) perchè rinuncia agli introiti delle multe che si potrebbero elevare alle dozzine di "volontari" automobilisti che quotidianamente,diretti in uscita da corso XX Settembre direzione S.Angelo, arrivati all'arco svoltano a sinistra In via Filotico, malgrado il cartello indichi che si può andare dritto o svoltare a dx (verso carta e penna per intenderci). Possibile che solo il sottoscritto si accorga di ciò? Oppure........................ I “Nenti sacciu, nenti vitti e nenti vogghiu sapiri" colpiscono ancora?

    • Matteo
      lun 7 luglio 15:57 rispondi a Matteo

      Sai com'è fa caldo io non vedo ,Io non sento ,Io non parlo aspettano suo social il 27 . Che noia🤗🫢🫣

  • Adolfo mastrovito
    sab 5 luglio 11:47 rispondi a Adolfo mastrovito

    Descrizione della città perfetta è il simbolo della faccia del nostro sindaco sempre felice e sorridente. Rappresenta tutto ciò che è manduria dalla munnezza al geypride a tutte le bellezze del territorio che non sono certamente merito suo ma della natura stessa. Mi dispiace sigra ma dobbiamo ancora sopportare sperando che dopo sarà un pochino migliore di adesso. Io ho perso le speranze visto una sequela di sindaci che si sono succeduti da non so quanti anni a questa parte

  • Pippo
    sab 5 luglio 08:18 rispondi a Pippo

    https://www.raiplay.it/video/2025/06/Generazione-Bellezza---Mesagne-la-citta-rinata---Puntata-del-17062025-aab8f665-6c82-4358-a2d0-f9f1033fac87.html

  • Lorenzo Libertà per la Marina
    sab 5 luglio 08:00 rispondi a Lorenzo Libertà per la Marina

    Semplicemente è cambiata tutta l' Italia ed è cambiato il mondo. Tuttavia io che amo San Pietro perché ci ho vissuto, non me la sento di dire che gli anni 80' sono stati tra i migliori. Proprio in quegli anni ho visto sparire le dune di sabbia e vedevo costruire case e case sulla sabbia. Ho visto costruire il desalinatore nel meraviglioso fiume Chidro e nessuno ha protestato. Ho visto distruggere gli scogli di Torre Colimena con la costruzione di baracche di legno ma nessuno ha detto una parola. Ho visto chiudere le scuole elementari e l' ufficio postale a San Pietro senza che nessuno abbia fatto manifestazioni . La nostalgia molte volte ti fa vedere soltanto le cose che vogliamo ricordare dimenticando che il declino parte sempre da un atteggiamento o da un tipo di cultura contraria al bello. Opinioni

  • Gregorio
    sab 5 luglio 07:57 rispondi a Gregorio

    Parole sagge

Vi racconto il mio 2 giugno nel reparto di oncologia
La redazione - lun 2 giugno

Era il 2 giugno del 2009, il giorno in cui varcai per la prima volta le porte del reparto di Ematologia dell’Ospedale "Moscati" di Taranto. Rivivo ancora le ansie di quel giorno, il timore di essere affetto da una patologia che faceva ...

“Eolico: inaccettabile sconvolgimento del territorio messapico”
La redazione - gio 5 giugno

Considerazioni dell’architetto Sergio De Cillis e della professoressa Cecilia de Bartholomaeis, in merito al Progetto di impianto eolico denominato “Sava-Maruggio”, proposto da Red Energy S. r. l. ed ...

Lettera aperta ai padroni dei cani: rispetto per gli altri e per il bene comune
La redazione - ven 6 giugno

Vorrei pubblicare un articolo sul vostro giornale, rivolgendomi ai padroni dei cani che ormai, a tutte le ore del giorno, portano gli animali a passeggiare e far fare i bisogni davanti alle case altrui. ...