Il Consorzio di tutela del Primitivo di Manduria doc ha avviato le procedure per verificare le possibili violazioni presenti sull’etichetta e nell’imbottigliamento delle 73 bottiglie di vino che l’amministrazione comunale ha fatto recapitare al sindaco di Sesto, in provincia di Bolzano, Thomas Summerer, per donarle ai genitori del tennista campione del mondo Jannik Sinner. Un’operazione promozionale come tante, così era stata presentata dall’assessora allo sport Fabiana Rossetti e dal sindaco Gregorio Pecoraro, se non fosse che il Primitivo di Manduria (marchiato dalla vineria dell’assessore all’agricoltura, Isidoro Mauro Baldari), conterrebbe delle gravi irregolarità di natura commerciale e penali come la frode.
Per questo l’ente di tutela del prezioso vitigno presieduto dall’imprenditrice Novella Pastorelli vuole vederci chiaro sulla mancanza di tracciabilità del prodotto diventata ormai di interesse nazionale (ne ha parlato anche il Gambero Rosso). Infatti ieri stesso al rientro dalle vacanze i componenti del Cda hanno dato mandato ai propri verificatori che dovranno avviare le necessarie indagini. L’interesse del Consorzio di tutela è quello di appurare la principale violazione denunciata dal consigliere Progressista, Domenico Sammarco (ma verificabile dalle foto delle bottiglie pubblicate dal sindaco Pecoraro), secondo cui le 73 bottiglie sarebbero prive del bollino di Stato, lo speciale contrassegno obbligatorio stampato dall’Istituto poligrafico e Zecca dello Stato, contenente la tracciabilità del vino. L’omissione di tale obbligo costituirebbe addirittura un illecito penale di frode in commercio.
«Ci siamo confrontati oggi (ieri per chi legge, ndr) e dall’esposto presentato dal consigliere Sammarco e dagli articoli di stampa non potevano non avviare le dovute verifiche», fa sapere il vice presidente del Consorzio di tutela, Roberto Erario. Che aggiunge. «Prima di vedere le carte e la relazione dei nostri verificatori non ci possiamo esprimere».
A rischiare non sarebbe solo il committente delle bottiglie, vale a dire l’assessore Baldari, ma anche l’azienda che ha imbottigliato ed etichettato il prodotto finito. L’imprenditore-assessore, infatti, non produce direttamente il vino ma lo acquista dalle cantine e lo fa imbottigliare con il suo marchio.
Vuoi commentare la notizia? Scorri la pagina giù per lasciare un tuo commento.
© Tutto il materiale pubblicato all’interno del sito www.lavocdimanduria.it è da intendersi protetto da copyright. E’ vietata la copia anche parziale senza autorizzazione.
1 commento
Gregorio
mer 8 gennaio 13:53 rispondi a GregorioNello scritto ✍️: - “ …conterrebbe delle gravi irregolarità di natura commerciale e penali come la frode. “ .. La domanda nasce spontanea: ma il Sindaco (che nella vita privata lavora come Dottore Commercialista – iscritto all’albo dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Taranto al n. 622 A dal 08/09/1997 Revisore Legale iscritto nel Registro del MEF al n. 124176 (G.U. n. 3 del 04/01/2002 supplemento n. 1, D.M. 18/12/2001 – D.Lgs. 27/01/1992 n. 88 – D.P.R. 20/11/1992 n. 474) Revisore Enti Locali iscritto nel Registro del Ministero degli Interni per i Comuni di fascia 1, 2 e 3 Perito e Ctu del Tribunale di Taranto Mediatore iscritto nel registro del Ministero Giustizia per la mediazione civile.). …è del mestiere questo ? Celebre frase del film “Quo vado” un film di Checco Zalone .