
Serpeggia il malumore tra gli imprenditori locali dopo l’esito del bando comunale per la gestione delle spiagge libere con servizi sul litorale di Manduria. Su 17 domande presentate, solo una è stata ritenuta idonea e ammessa alla concessione, scatenando un'ondata di proteste e perplessità.
Il forte disappunto potrebbe presto trasformarsi in ricorsi al TAR, con contestazioni che riguardano le modalità con cui si è svolta la gara. Diverse imprese segnalano irregolarità nell’iter di valutazione, con proposte progettuali escluse direttamente dalla commissione, senza una fase preliminare o interlocutoria.
Un’altra critica pesante riguarda la mancata comunicazione ufficiale alle aziende escluse, che avrebbero scoperto l’esito solo attraverso gli organi di stampa, senza ricevere alcuna notifica formale da parte dell’ente.
Al centro della polemica anche la scarsa trasparenza delle procedure di gara. Contrariamente a quanto previsto dalla normativa, il Comune di Manduria ha infatti pubblicato soltanto la determina di concessione, omettendo i verbali della commissione contenenti i motivi delle esclusioni. Motivi che, per poter essere semplicemente consultati (e non ottenuti in copia), dovranno essere richiesti formalmente dagli interessati con apposita istanza agli uffici comunali.
"È difficile credere – commenta un imprenditore del settore – che su diciassette progetti solo uno abbia rispettato tutti i requisiti. Viene spontaneo chiedersi se il problema non sia nel bando stesso."
Altri sollevano dubbi sulla chiarezza dell’avviso pubblico, definito da diversi operatori “vago” e poco accessibile, sia nei criteri che nelle modalità di presentazione e valutazione delle domande.
Il caso potrebbe presto finire in sede giudiziaria, ma intanto si allarga il fronte della polemica, con richieste di trasparenza, chiarimenti e revoca in autotutela da parte dell’amministrazione comunale.
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