Giovedì, 19 Settembre 2024

Attualità

La posizione dei Demos

Crisi profonda del Primitivo nel silenzio di chi dovrebbe parlare

Nel riquadro Pasquale Pesare Nel riquadro Pasquale Pesare

L’intero comparto dei produttori di vino, di Primitivo in particolare, stanno affrontando la più dura campagna vendemmiale degli ultimi cinquant'anni a causa del deprezzamento delle uve il cui ricavato quest'anno non copre le spese sostenute. Un grido d’allarme a cui ha dato voce di recente il produttore di Primitivo e consigliere comunale manduriano, Pasquale Pesare, firmatario di una lettera in cui si elencano le difficoltà che vive la categoria e nello stesso tempo si critica il silenzio delle autorità, Comune di Manduria e Consorzio di tutela innanzi a tutti, che dovrebbero tenere a cuore il destino della principale fonte di guadagni del territorio messapico, Manduria al centro.   

«Ancora una volta – si legge i una nota stampa del gruppo Demos -, ci vediamo costretti ad evidenziare l’assoluto silenzio e totale disinteresse da parte dell’amministrazione comunale e regionale e del Consorzio di Tutela che dovrebbero intervenire a protezione di un prodotto che rappresenta il brand e l’identificazione di un territorio, il nostro». 

 

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6 commenti

  • Cusiminu negnia
    lun 9 settembre 20:02 rispondi a Cusiminu negnia

    Buonasera, sono d'accordo con lei che il contadino non c'entra niente, ma il contadino piccolo. I contadini grandi , i cosiddetti razzali di manduria ( con molti ettari di vigna) per anni hanno fatto manovre subdole a discapito di altri , rovinando il mercato e screditando il prodotto.....operai sottopagati, vino igt pagato come doc....ecc...ecc...ecc... questi sono i risultati. Spero che i grandi di manduria crollino, e il piccolo contadino possa rifiorire....

    • giorgio sardelli
      lun 9 settembre 23:12 rispondi a giorgio sardelli

      sono d'accordo centrano molto i grandi produttori con leggi fatte och che vanno in vigore solo 10 giorni questi si accaparrano fondi dallo stato per acquistare trattori e altro che il piccolo non può permettersi un operaio viene pagato 30 euro la giornata e con un trattore e una botte disinfettano 30 ettari di vigneto in un giorno cosa vuoi che se ne importa del prezzo basso e magari fanno passare un vinello al posto di uno buono e con acqua aggiustano i conti ai voglia di portare le uve in cantina e aspettare che altri decidono il prezzo per te le cantine sono la rovina loro devono difendere invece proporre le decisioni non di loro

  • giorgio sardelli
    lun 9 settembre 15:03 rispondi a giorgio sardelli

    Purtroppo a nessuno interessa il problema e nessuno ne parla unQuintale di UVA PRIMITIVO 50,00£ un vero peccato come non se ne parlava quando si vendeva 200£ a quintale e passa

  • Ale
    lun 9 settembre 09:09 rispondi a Ale

    Quello che mi stupisce e' , anche il silenzio dei contadini che loro in prima persona dovrebbero contestare e scendere in campo ,con manifestazioni , ma come maii questo non accade

    • giorgio sardelli
      lun 9 settembre 15:13 rispondi a giorgio sardelli

      il contadino non fa il mercato non è colpa sua se in svezia germania cina india si coltiva primitivo sono i signori che fanno il mercato che creano questo e fino a quando i bilanci delle cantine chiudono in positivo non succederà mai niente una volta il contadino il mosto lo vendeva direttamente senza interlecutori e mediatori carissimo ALE il contadino non centra niente i nostri politici hanno fatto sparire le produzioni locali di pomodori patate grano ormai anche olio e non centra il contadino

      • Ale
        lun 9 settembre 19:57 rispondi a Ale

        Sig. Sardella e' vero che il contadino non fa' il mercato ma puo' costringere la politica a scelte migliori ( ricordiamoci gli scioperi fatti in francia che hanno costretto la politica a delle scelte migliori per loro ) altrimenti se tutto e' fermo i prezzi saranno sempre a sfavore di chi realmente lavora la terra . Se e' stato un errore dare a tutti la licenza di coltivare il vigneto del primitivo che ha sicuramente contribuito al maggiore quantita' di litri di vino ma a discapito del prezzo

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