L’intero comparto dei produttori di vino, di Primitivo in particolare, stanno affrontando la più dura campagna vendemmiale degli ultimi cinquant'anni a causa del deprezzamento delle uve il cui ricavato quest'anno non copre le spese sostenute. Un grido d’allarme a cui ha dato voce di recente il produttore di Primitivo e consigliere comunale manduriano, Pasquale Pesare, firmatario di una lettera in cui si elencano le difficoltà che vive la categoria e nello stesso tempo si critica il silenzio delle autorità, Comune di Manduria e Consorzio di tutela innanzi a tutti, che dovrebbero tenere a cuore il destino della principale fonte di guadagni del territorio messapico, Manduria al centro.
«Ancora una volta – si legge i una nota stampa del gruppo Demos -, ci vediamo costretti ad evidenziare l’assoluto silenzio e totale disinteresse da parte dell’amministrazione comunale e regionale e del Consorzio di Tutela che dovrebbero intervenire a protezione di un prodotto che rappresenta il brand e l’identificazione di un territorio, il nostro».
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6 commenti
Cusiminu negnia
lun 9 settembre 20:02 rispondi a Cusiminu negniaBuonasera, sono d'accordo con lei che il contadino non c'entra niente, ma il contadino piccolo. I contadini grandi , i cosiddetti razzali di manduria ( con molti ettari di vigna) per anni hanno fatto manovre subdole a discapito di altri , rovinando il mercato e screditando il prodotto.....operai sottopagati, vino igt pagato come doc....ecc...ecc...ecc... questi sono i risultati. Spero che i grandi di manduria crollino, e il piccolo contadino possa rifiorire....
giorgio sardelli
lun 9 settembre 23:12 rispondi a giorgio sardellisono d'accordo centrano molto i grandi produttori con leggi fatte och che vanno in vigore solo 10 giorni questi si accaparrano fondi dallo stato per acquistare trattori e altro che il piccolo non può permettersi un operaio viene pagato 30 euro la giornata e con un trattore e una botte disinfettano 30 ettari di vigneto in un giorno cosa vuoi che se ne importa del prezzo basso e magari fanno passare un vinello al posto di uno buono e con acqua aggiustano i conti ai voglia di portare le uve in cantina e aspettare che altri decidono il prezzo per te le cantine sono la rovina loro devono difendere invece proporre le decisioni non di loro
giorgio sardelli
lun 9 settembre 15:03 rispondi a giorgio sardelliPurtroppo a nessuno interessa il problema e nessuno ne parla unQuintale di UVA PRIMITIVO 50,00£ un vero peccato come non se ne parlava quando si vendeva 200£ a quintale e passa
Ale
lun 9 settembre 09:09 rispondi a AleQuello che mi stupisce e' , anche il silenzio dei contadini che loro in prima persona dovrebbero contestare e scendere in campo ,con manifestazioni , ma come maii questo non accade
giorgio sardelli
lun 9 settembre 15:13 rispondi a giorgio sardelliil contadino non fa il mercato non è colpa sua se in svezia germania cina india si coltiva primitivo sono i signori che fanno il mercato che creano questo e fino a quando i bilanci delle cantine chiudono in positivo non succederà mai niente una volta il contadino il mosto lo vendeva direttamente senza interlecutori e mediatori carissimo ALE il contadino non centra niente i nostri politici hanno fatto sparire le produzioni locali di pomodori patate grano ormai anche olio e non centra il contadino
Ale
lun 9 settembre 19:57 rispondi a AleSig. Sardella e' vero che il contadino non fa' il mercato ma puo' costringere la politica a scelte migliori ( ricordiamoci gli scioperi fatti in francia che hanno costretto la politica a delle scelte migliori per loro ) altrimenti se tutto e' fermo i prezzi saranno sempre a sfavore di chi realmente lavora la terra . Se e' stato un errore dare a tutti la licenza di coltivare il vigneto del primitivo che ha sicuramente contribuito al maggiore quantita' di litri di vino ma a discapito del prezzo