
Sotto un cielo azzurro che invitava ad andare al mare, anche quest’anno a Manduria, come in tutt’Italia, si è svolta la commemorazione del 25 aprile. L’invito da parte del Ministro Musumeci e del governo che lui rappresenta a manifestare in modo sobrio, è stato a dir poco inopportuno e direi offensivo. Così com’è stato a dir poco inopportuno, da parte del Sindaco, sospendere, a data da destinarsi, la rappresentazione teatrale, proposta dall’ANPI, che si sarebbe dovuta tenere questa sera presso il museo civico sui valori e sul significato della Resistenza. Francamente io e tanti altri non abbiamo capito come la rappresentazione teatrale avrebbe potuto mancare di rispetto al lutto per la morte di Papa Francesco. Anche il Presidente Mattarella oggi a Genova per commemorare i partigiani trucidati dai nazifascisti, ha sottolineato che è sempre più necessario lottare per difendere i valori della Resistenza, quegli stessi valori che proprio Papa Francesco ha ricordato nella sua Enciclica Fratelli tutti.
Perché la festa della Liberazione dal nazifascismo non cada nel dimenticatoio (aspirazione di una certa parte della politica che a distanza di 80 anni, fa ancora fatica a dichiararsi antifascista) è necessario che questa giornata non sia soltanto una giornata celebrativa come tante altre, ma che diventi sempre più la giornata del ricordo delle atrocità del nazifascismo, per rendere omaggio alle centinaia di giovani donne e uomini che hanno dato la loro vita per liberarci da quelle atrocità. In un mondo che sempre più sta scivolando verso regimi autocratici, mettendo a rischio la pace, la giustizia sociale, i diritti e la libertà, non solo è necessario ribadire i valori della Resistenza ma è anche doveroso nei confronti delle nuove generazioni, affinché siano loro a capire che il destino delle democrazie è nelle loro mani e che i valori democratici incarnati proprio dalla lotta per la liberazione dal nazifascismo non sono scontati ma vanno difesi ogni giorno. Solo così avremo sempre più cittadini consapevoli e responsabili di quella storia e della sua memoria.
E a proposito delle nuove generazioni, quella di oggi a Manduria è stata comunque una giornata importante perché, forse per la prima volta, c’erano i ragazzi e le ragazze a rappresentare l’Istituto Prudenzano, accompagnati/e dalle loro insegnanti. A loro va il mio grazie e quello dei molti che hanno partecipato. Così come ringrazio le zie che hanno accompagnato Francesca e Maria-Lucia, due gemelline di 7anni che hanno chiesto: "chi erano i partigiani". La loro attenzione nell’ascoltare il racconto mi ha veramente commosso. Il loro sguardo, i loro occhi sorridenti e curiosi rappresentano la speranza che i valori della Resistenza continueranno a vivere e a non essere mortificati come ancora una volta ha tentato di fare il governo Meloni.
Ritengo necessario riprendere ancora le parole del Presidente Mattarella: “ in un mondo sempre più ingiusto in cui pace e ricchezza sono per pochi, mentre guerra e miseria sono per molti è e sara’ sempre resistenza. Un mondo così è, a mio modesto parere, un mondo sempre più lontano dal Messaggio Evangelico e dall’Umanesimo a cui ci ha sempre richiamati Papa Francesco.
Almerina Raimondi
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