Sabato, 6 Luglio 2024

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La zona umida di Porto Cesarea

La Lipu denuncia: "Tutti i volatili spariti dalla riserva della Strea". Un monito per la salina dei Monaci

La spiaggia della Strea La spiaggia della Strea

Fino al 2022 la penisola della Strea era ricchissima di fauna e, in particolare, di uccelli acquatici, ora è deserta"Martina Valentina è la responsabile per la LIPU, del gruppo Attivo di Porto Cesareo e conosce molto bene, perché la segue da anni, la situazione della fauna nella penisola della Strea. 

A seguito di osservazioni mirate che stanno durando da oltre un anno, possiamo purtroppo affermare che la presenza degli uccelli volatili acquatici sta drasticamente diminuendo”.

La penisola della Strea, una stretta ma meravigliosa lingua di terra che si estende per un chilometro e mezzo lungo la costa meridionale di Porto Cesareo, é sempre stata il regno della biodiversità, casa di molti volatili acquatici migratori, stanziali e svernanti. L’area fa parte della Riserva Naturale Orientata Regionale denominata anche Palude del Conte.  Da diversi mesi, è pressoché  deserta, come se tutti gli uccelli fossero scomparsi o avessero deciso di cambiare casa.  

Numeri alla mano, documentati dalla stessa Martina con foto e dati, parlano della presenza di 85 cormorani; oltre 300 pivieri dorati; 200 esemplari di berta minore. E poi assidui piovanelli pancianera, esemplari di svasso maggiore, capinera, sula, albanella reale, beccaccia di mare, strolaga, gabbiano corso, fratino, fraticello, corriere piccolo, corriere grosso, piro piro piccolo, taccola, gabbiano roseo, folaga, albanella, smergo maggiore, piro piro culbianco, aironi cenerini, chiurlo maggiore, pivieressa… sono anzi, erano tanti i volatili acquatici che la frequentavano. 

Nel 2022 la zona era ricchissima e ci fu addirittura l’avvistamento della Gazzetta Marina, una specie molto rara da queste parti, andava tutto bene insomma e c’erano tutti - racconta Martina Valentina -, ma ora mancano tutti all’appello. Nella primavera del 2023 qualcosa è cominciato a cambiare: gli uccelli migranti si sono fatti vedere, pochi per la verità, ma non si sono fermati come nel 2022. Non abbiamo capito il perché. La penisola è deserta, si contano poche specie di uccelli migratori: quattro coppie di fratino, una coppia di fraticello e una coppia di gabbiano corso. E basta. La penisola della Strea risulta non essere più casa per i volatili acquatici. Spero che sia una cosa transitoria, ma se penso solo alla specie del piviere dorato, nel 2023 avevamo 350 presenze, oggi solo 24”. 

Un fatto molto strano, grave e inspiegabile, dal momento che sia a Torre Lapillo che alla Salina dei Monaci, riserve naturali distanti solo pochi chilometri, gli uccelli migratori acquatici ci sono, sia stanziali che migratori e, proprio in questo periodo, come nel caso del fratino, stanno deponendo le uova. Quali dunque le cause di questo allontanamento degli uccelli acquatici da quel luogo che avrebbe tutte le caratteristiche per ospitarli?

Si parla della troppa antropizzazione del luogo, di un inverno particolarmente caldo “ma i dati che abbiamo sulla non presenza degli uccelli sono troppo drastici e in calo, non possono essere disturbati solo da questi due fattori”, sostiene la Lipu. 

Potrebbe allora essere una conseguenza dello scarico delle acque del depuratore?

L’avvocato ambientalista Francesco Di Lauro afferma che:”il depuratore di Porto Cesareo è stato inserito nel depuratore di Nardò che scarica vicino alla palude del Capitano, un chilometro e mezzo a sud della Strea. Non scarica molto lontano dalla Strea e addirittura in battigia, non mi meraviglierei se le acque arrivassero a questa riserva naturale”, sostiene Di Lauro. 

Il depuratore di Porto Cesareo è un impianto rimasto inutilizzato per molti anni in attesa che venisse realizzato il progetto definitivo per l’utilizzo delle acque reflue. Dal 15 giugno 2023 il depuratore si è staccato quasi del tutto da quello di Nardó e ha cominciato a funzionare, scaricando in trincee drenanti che consentono di far assorbire al terreno i reflui. Che poi, come sempre, arrivano al mare. 

Potrebbero essere i reflui ad aver causato l’allontanamento degli uccelli? Se così fosse sarebbe sconcertante, una catastrofe annunciata per l’ambiente e l'ecosistema marino, un avvertimento che la natura ci sta facendo affinché possiamo riuscire, finché siamo in tempo, ad evitare queste situazioni di comodo (scarico di reflui, seppure depurati, in mare). 

Cosa potrebbe allora accadere alla riserva naturale di Torre Colimena che dovrà, giocoforza, accettare la “soluzione” (o come viene chiamata in gergo tecnico "scarico emergenziale") di ricevere nel bacino di Torre Colimena, dove nidificano fratini e stanziano fenicotteri, le acque “depurate” dal depuratore consortile di Manduria - Sava, anche questo costruito, senza una spiegazione logica, lungo la bellissima costa salentina?

Monica Rossi

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