Venerdì, 22 Novembre 2024

Spazio Einaudi

L'odore di carne bruciata nell'aria. Le sensazioni ad Auschwitz e Birkenau

L L'odore di carne bruciata nell'aria. Le sensazioni ad Auschwitz e Birkenau | © n.c.

Continua il viaggio in Polonia degli studenti dell’Einaudi di Manduria. Tappa determinante del 24 gennaio è stata la visita ai campi di concentramento nazisti di Auschwitz e Birkenau. Non si hanno a disposizione selfie dei ragazzi perché erano vietati, questo per garantire il rispetto dei deceduti in quei campi.

Prima di parlare degli studenti, abbiamo chiesto al docente Vincenzo Di Maglie, vicepreside dell’istituto, le sue impressioni di quando ha visitato quei luoghi in occasione di un suo precedente “viaggio della memoria”.

“La sensazione, visitando quei posti, è stata quella di trovarsi fuori dal mondo. Strade, abitazioni, celle, foto, tutto riporta a quanto si è letto nei libri e visto nei film. Lì si comprende, per la prima volta, che è tutto vero, che non è una fiction, che non è un romanzo: è la storia vera di milioni di persone che hanno avuto l'unica colpa di appartenere ad una religione, avendo la sfortuna di incontrare sulla propria strada un pazzo e tanti codardi! La visita al museo di Schindler, è il momento più lacerante, perché lì si ha la percezione, nuda e cruda, che qualcosa si potesse fare; che non tutti gli uomini avevano in sé la capacità di compiere il male in modo così semplice; che vi era anche la possibilità del riscatto del genere umano. I giusti, pochi giusti che hanno redento il genere umano da un’atrocità enorme, senza precedenti!”

Nonostante la mancanza di materiale fotografico, gli studenti di quest’ultimo viaggio, hanno così raccontato la loro visita ai campi di concentramento.

“È stata un'emozione ineguagliabile, quella provata calpestando le stesse strade, imbevute di sangue, dove sono stati uccisi la maggior parte dei detenuti, persone innocenti la cui unica colpa era essere nato ebreo, sovietico, zingaro-rom, omosessuale. È ancora più forte il sentimento quando pensi che, tutt'oggi, alcune cose sono ancora stereotipate e necessitano di un'enorme apertura mentale affinché non ci siano più discriminazioni. È stato emozionante calpestare lo stesso pavimento e toccare le stesse mura delle baracche che contenevano, in sovraffollamento, quasi un migliaio di detenuti ciascuna. Un'altra cosa che ci ha stupito è stato l'odore dell'aria circostante; noi personalmente non abbiamo mai creduto alle voci di chi diceva che si può ancora sentire l'odore della carne umana bruciata. Oggi invece, sembrerà strano ma ci siamo ricreduti. Siamo stati sconvolti nel vedere fin dove l'uomo può arrivare e migliaia di parole non riusciranno mai a far comprendere il perché, a causa del potere, si è dovuti passare al massacro ignorando la diplomazia. Crediamo che dopo questo viaggio il nostro obiettivo dovrà essere quello di provare a cercare un vero "perché" a tutto questo, anche se potremmo non arrivarci mai poiché la mente umana è tutta da esplorare, essendo essa stessa il più difficile cubo di Rubik da risolvere!”

Il viaggio non è ancora concluso. In allegato si propongono le foto dei luoghi descritti.

La redazione SpazioEinaudi, hanno curato la stesura Giorgia Dinoi, Alyssa Damicis, Alice Calò e Sofia Giusi.

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