Una notte di San Silvestro che rimarrà scolpita nei ricordi più brutti per i protagonisti della tragedia che si è abbattuta sulle famiglie colpite da un terribile lutto. Quello per l’improvvisa morte di Pierpaolo Colapinto, un trentaduenne originario di Mesagne che in questo periodo viveva nella casa della sua compagna a Manduria. L’uomo, di professione cuoco, intorno alle 2 della notte tra domenica 31 e lunedì primo gennaio, è stato trovato per terra nella stanza da letto apparentemente privo di vita. Quando sono arrivati i sanitari del 118 hanno poi accertato un arresto cardiorespiratorio che ha fatto scattare le manovre rianimatorie. Il personale dell’ambulanza lo ha così trasportato d’urgenza all’ospedale Marianna Giannuzzi dove è deceduto poco dopo il ricovero. I medici ospedalieri che hanno tentato invano di riportarlo in vita, non hanno saputo dare una risposta circa le cause del decesso, pertanto hanno disposto una autopsia diagnostica che sarà eseguita nei prossimi giorni. Sino ad allora nessuno potrà azzardare ipotesi.
Il trentaduenne che pare non soffrisse di nessuna patologia nota, comunque niente di così grave da far pensare ad una morte così e inaspettata, qualche ora prima aveva accusato un malore mentre dava una mano in cucina, in un locale di Manduria, nella preparazione del cenone di capodanno organizzato, pare, da alcuni amici. Aveva così deciso di tornare a casa dove si è accasciato al suolo dopo aver fatto una doccia calda. Immediato l'allarme ma del tutto inutile il supporto dei soccorritori del 118 arrivati in pochi minuti dalla postazione di Manduria. Probabilmente per lo sfortunato cuoco non c’era già niente da fare.
Le speranze della compagna e degli altri parenti del giovane si sono spenti al pronto soccorso del Giannuzzi dove i sanitari hanno dovuto informarli del decesso e della loro intenzione di procedere all’autopsia. La fidanzata che lo aveva visto riprendersi dopo la doccia calda, è rimasta sotto choc e profondamente colpita dovendo sopportare una seconda perdita importante della sua vita. La giovane di professione operatrice socio sanitaria all’ospedale Camberlingo di Francavilla Fontana, nel 2017 aveva perso il padre in un incidente stradale avvenuto sulla Manduria Avetrana. Fa rabbrividire, infine, una sua frase postata su Facebook poco dopo lo scoccare della mezzanotte tra il 31 e il primo dell’anno: «Caro anno – si legge sul profilo social della giovane -, non mi portare niente, basta che non mi togli nessuno». Poco dopo, la tragedia.
Nazareno Dinoi
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