Cimitero di Avetrana
Recarsi al cimitero per far visita al nonno e non trovarlo più. Sparito. Al suo posto un'altra persona. È successo al cimitero di Avetrana dove è stata avviata un’indagine da parte del comune e, se il morto non viene fuori, come scrive l’avvocato Davide Parlatano nella formale costituzione in mora indirizzata al sindaco Antonio Iazzi, «tutelerò le ragioni della mia assistita nelle sedi penali e civili competenti».
Martedì scorso la signora che chiameremo Maria si è recata con la figlia al camposanto per far visita ai defunti e preparare le tombe alla prossima ricorrenza del 2 novembre. Dopo il mesto giro dai parenti che non ci sono più, è toccato alla tomba a pozzo del nonno materno passato a miglior vita nel 2007. Ma quando lei e la figlia sono giunti al solito punto, hanno trovato un occupante abusivo, una donna in questo caso, defunta di recente e con il marmo nuovo, foto, portafiori e luce votiva. Dopo un primo attimo di smarrimento che alle due donne ha fatto pensare di aver sbagliato «indirizzo», le sbalordite signore hanno fatto i conti con la realtà: la casa del nonno non c’era più, al suo posto c’era l’ultima dimora di una estranea. Alla povera nipote è venuto un colpo ed ha accusato un malore ma con l’aiuto della figlia si è subito ripresa reclamando i suoi diritti all’addetto del cimitero che gli ha consigliato di rivolgersi agli uffici comunali.
La protagonista della strana storia ha fatto di meglio. Si è recata dal suo avvocato di fiducia che ha inviato al sindaco Antonio Iazzi una diffida con contestuale richiesta di accesso agli atti. La sua assistita, precisa l’avvocato Parlatano nella missiva, «è titolare di concessione ventennale per una tomba individuale stipulata a maggio del 2007», quindi per altri tre anni legittima proprietaria del bene funerario. La donna, sempre attraverso il suo avvocato, ha chiesto di sapere «immediatamente l’ubicazione dei resti del nonno, l’immediato ripristino de sepolcro con il riposizionamento della salma e la restituzione della vecchia lapide, scritte in bronzo, portafiori e foto del nonno».
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