Dopo tanto vagare, seppur in modo virtuale, ritorniamo finalmente in Salento grazie ai vini di Tenute Perrone di Campi Salentina piccolo ma laborioso paesino situato a pochi chilometri a nord di Lecce venuto alla ribalta per il famoso Pasticciotto Obama dedicato appunto al 44° Presidente degli Stati Uniti d’America.
Tornando a parlare di Tenute Perrone il dato che colpisce subito è la sua tradizione di famiglia che si perde nel tempo partendo dal lontano 1926 per volere di Renato Perrone.
Il sig. Renato coltiva con passione e dedizione i suoi vigneti di Negroamaro per dar vita a rossi e rosati della tradizione. Questa sua passione è stata tramandata in famiglia sino ad arrivare oggi a Luca nipote del fondatore.
Quest’oggi in degustazione il Mamarosa 12% vol. vino rosato da Negroamaro e Malvasia (due vitigni autoctoni che la fanno da padrona nelle terre salentine) dal colore alquanto insolito rispetto ai classici rosati salentini di pari uvaggio. Ci troviamo davanti ad un bel rosa tenue brillante ed una consistente di tutto riguardo.
Al naso l’intensità aromatica avvertita nel bicchiere appare gentile e delicata quanto il suo colore. Abbastanza complesso per aromi percepiti come la violetta ma anche una rosellina appena sbocciata, la ciliegia ed una pesca pasta bianca, azzarderei anche un melograno quando lo si apre ed i chicchi schiacciati liberano il loro tipico aroma, ed anche sentori erbacei vista la giovinezza. Al palato risulta secco, abbastanza caldo ed abbastanza morbido, con una freschezza non da poco, accomunata ad una discreta sapidità ed un buon corpo. La persistenza nel cavo orale si fa sentire sempre rispettando quelle sensazioni delicate già avvertite lasciando dei gradevoli aromi fruttati e floreali.
Sicuramente la sua natura ci porta ad abbinarlo a piatti come antipasti leggeri o primi di pesce come nel nostro caso. Ed infatti non è mancato ?abbinamento, che per qualcuno potrebbe essere un tantino azzardato ma bisogna osare nella vita, con un buon piatto di trofiette con cubetti di spada.
La sapidità e la freschezza del vino assieme alle leggere note fruttate hanno ben interagito con il piatto pulendo ogni volta il palato dall’untuosità, non troppo eccessiva dello spada, e ben interagito con la presenza del sugo che non ha contrastato con la sua tendenza acida, propria del pomodoro, con ?aromaticità ?insieme.
Una bella scoperta questa realtà salentina. Sarà interessante approfondire con le altre linee di produzione di Tenute Perrone.
Campionatura ?assaggio gentilmente fornita da Tenute Perrone
Per maggiori informazioni www.marcomassaro.it
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