Tutto ha un mercato per i ladri. Persino i defibrillatori, quegli strumenti medicali che possono essere utilizzati da tutti per salvare una vita. Ed era destinato al mercato nero dei defibrillatori semiautomatici quello contenuto nella colonnina di salvataggio della piazza principale del comune di Monteparano, depredato e recuperato grazie ad una indagine lampo dei carabinieri ella stazione di San Giorgio Ionico che hanno individuato e denunciato l’autore del furto.
È successo l’altra notte nel piccolo comune del versante orientale della provincia di Taranto dove le telecamere di sorveglianza della rete pubblica hanno ripreso tutta la scena di un uomo che si avvicinava alla colonnina-armadietto dello strumento salvavita che lo sganciava dal sostegno e se lo portava via. La mattina successiva i primi a scoprire il furto sono stati gli agenti della polizia locale che hanno denunciato l’accaduto ai carabinieri e avvertito la sindaca Maristella Carabotto. Insieme ai militari, i vigili urbani e la prima cittadina hanno visionato la registrazione delle videocamere che avevano immortalato tutto.
Sono così partite le indagini condotte dai carabinieri alla guida del comandante della stazione di San Giorgio, maresciallo superiore Giancarlo Inguscio che in poco tempo hanno chiuso il cerchio attorno al responsabile della predazione notturna. Mettendo a frutto le proprie conoscenze e le capacità investigative, i militari dell’Arma hanno concentrato l’attenzione su un pregiudicato di Sava che aveva un precedente analogo. Si sono così recati al domicilio del sospettato che in un primo momento ha negato ogni cosa sino a quando i carabinieri non hanno trovato in casa il defibrillatore. Per il savese, G.P. di 47 anni, è così scattata la denuncia a piede libero per furto. Completate le procedure di rito i carabinieri hanno riportato la refurtiva al comune di Monteparano consegnandola nelle mani della sindaca Carabotto la quale ha espresso apprezzamento con le forze dell’ordine per la rapidità e per il risultato.
Il defibrillatore che è tornato al suo posto era stato donato due anni fa dall’associazione di protezione civile del posto, Erav. Dal prezzo di mercato che oscilla tra gli ottocento e i duemila euro, queste apparecchiature salvavita possono essere utilizzati da chi ha un minimo di conoscenze dello strumento. Se impiegate precocemente, le scariche prodotte dalle piastre che aderiscono al petto possono far ripartire un cuore che si è fermato per diverse cause.
Nazareno Dinoi su Quotidiano di Taranto
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1 commento
Miminu
ven 10 gennaio 15:44 rispondi a MiminuL’ignoranza non ha limiti!