Sabato, 28 Giugno 2025

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Inaugurazione con festa

Pineta: nuovo nome, vecchio paesaggio, altri riflettori

La pineta di San Pietro in Bevagna La pineta di San Pietro in Bevagna

Gregorio Pecoraro e Fabiana Rossetti, rispettivamente sindaco e assessora ai Servizi sociali di Manduria, sono nuovamente al centro della platea e dei riflettori per quella che sarà una nuova operazione di facciata. Dopo le tanto criticate passerelle per disabili – in gran parte inaccessibili o troppo corte, come denunciato dagli stessi cittadini con disabilità e dal gruppo politico Demos – l'amministrazione comunale prepara un’altra inaugurazione destinata più a celebrare sé stessa che offrire qualcosa di concreto.

Si tratta del nuovo parco a San Pietro in Bevagna, che la giunta comunale ha deciso di intitolare, senza alcun confronto con cittadini o specialisti del territorio, “Parco delle Dune e dei Pini”. Un nome altisonante, ma che, secondo le immagini scattate ieri e che vi proponiamo, corrisponde a ben poca cosa: qualche staccionata, un paio di giostrine, alcune panchine e rastrelliere per biciclette per percorsi impraticabili in bici. Per il resto, alberi secchi o già morti,  potenziale pericolo per i visitatori. Tutt’altro scenario quello rappresentato sui manifesti dell’assessora grillina e del sindaco che mostrano solo una parte di giostrina con sullo sfondo l’immagine della chiesa di San Pietro in Bevagna. Dall’altra parte dell’obiettivo che la propaganda del Palazzo non mostra, lo scenario è quello della nostra foto: la solita pineta con rami secchi e tronchi che incombono sulle persone. 

Quella di domenica, insomma, non è altro che un’operazione che molti descrivono come l’ennesima “verniciata” su un sistema ormai compromesso. Lo stesso schema si è ripetuto in occasione del conferimento di altri riconoscimenti di facciata come la Bandiera Blu, quella Lilla, il titolo di Comune plastic free, Comune amico delle tartarughe marine o Comune del turismo sostenibile: etichette utili per fare passerelle e tagli di nastro, ma senza un reale cambiamento per il territorio. Attendiamo ora la cerimonia del taglio del nastro del rondò verniciato di azzurro.

Nazareno Dinoi 

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9 commenti

  • Francesco Catapano
    ven 27 giugno 07:09 rispondi a Francesco Catapano

    Se non sono capaci di confrontarsi con una banca per un prelievo Bancomat nelle marine, figuriamoci di rimuovere alberi secchi nella pineta: poveri incompetenti.

  • Gregorio
    gio 26 giugno 22:41 rispondi a Gregorio

    🤷‍♂️ Mah !! Chiamare “Parco delle dune” non credo , questo discorso si poteva fare negli anni settanta dove, veramente c’erano le DUNE. Basta pensare che la torretta di avvistamento ( quella in cemento) era posizionata in cima alla duna, cosa che adesso si trova a metà altezza. Per quanto riguarda il nome “Parco dei Pini”🌲 lo si può confondere con il ristorante in provincia di Brindisi (alla 🥂 salute). Secondo me si dovrebbe chiamare “Parco del Bangladesh 🇧🇩 “ perché c’è un via vai di extracomunitari che utilizzano la pineta come: bagno 🚽, deposito e alloggio con parcheggio 🅿️ privato . In nome si mette in base alle esigenze, in base ai consumi e usanze. Si può chiamare anche il “Parco del Secco” dove gli alberi non vedono mai l’acqua..mai una manutenzione ordinaria, pensa la straordinaria!!

  • Un cittadino stanco
    gio 26 giugno 20:17 rispondi a Un cittadino stanco

    Sempre i soliti manduriani mazza e corni, pronti a denigrare e mai a proporre,

  • Ale
    mer 25 giugno 14:47 rispondi a Ale

    La cittadinanza ha ragione a lamentarsi dell''amministrazione comunale perche' credo che le opere si fanno quando sono fattibile e non come la pista ciclabile che come e' concepita ora non e' utile , senza una vera delimitazione tra la strada e la ciclabile ed a un certo punto finisce perche le mura di cinta sono rasente la strada , quindi a che serve questa ciclabile a metà? Una vera amministrazione farebbe rientrare i muretti di qualche metro per poter continuare la ciclabile sino all' incrocio di san Pietro . Ne siete capaci di fare questo altrimenti avreste dovuto rinunciare a fare le cose a meta' Per la pineta idem bisogna prima sistemarla con un bel progetto per poi fare i proclami

  • Pietro
    mer 25 giugno 11:55 rispondi a Pietro

    La pineta fino a quando non sarà recintata e data in gestione a gente che la cura e controlla, sarà sempre un porto di mare, con tante brave persone che portano i loro cani a fare i bisognini fregandosene di tutto. Poi di sera tardi e di notte, con l'unico bagno pubblico chiuso, dove credete che tante persone vanno a fare i propri bisogni urgenti? E la mattina dopo c'è gente che porta i bambini al fresco e a respirare l'aria pura della pineta! Purtroppo nessuno da anni se ne rende conto e fa niente. Così come la manutenzione di Piazza delle Perdonanze, che non viene fatta da anni come si deve: emiciclo, muro di recinzione e asfalto in diversi punti, che fanno schifo pure a vederli. È da tanto tempo che non si pitturano, eppure dovrebbe essere il biglietto da visita di San Pietro in Bevagna o no? E non aggiungo altro sui tanti servizi che mancano... però ci danno lo stesso la bandiera b

  • Tonino
    mer 25 giugno 08:57 rispondi a Tonino

    Caro Lorenzo, a mio parere non basta l'assessorato per le marine di Manduria, lo dico da anni: le marine devono diventare un comune autonomo , 18 Km di costa non possono continuare ad essere amministrate in questo modo. Sono abitate da diverse Personalità Illustri. manager ; registi; imprenditori, che sicuramente metterebbero a disposizione la loro esperienza e dedizione per il territorio. Raccolta firme, referendum. comitato...facciamo tutto il possibile affinchè si possa creare il Comune MARINE di Manduria.

    • Lorenzo Libertà per la Marina
      mer 25 giugno 12:13 rispondi a Lorenzo Libertà per la Marina

      Caro Tonino avevo i genitori che abitavamo fissi alle Marine quando queste avevano tutto: scuole elementari, ufficio postale, bar e negozio di alimentari aperti estate ed inverno. San Pietro stava diventando veramente un bel paese. Poi il buio... da decenni. Per fare un Comune a se, non basta un referendum. Porto Cesareo con Nardò e Statte con Taranto hanno potuto farlo perché avevano veri residenti. San Pietro è piena di residenze fittizie? Poi ci vuole un gruppo unito senza politica che va da Torre Colimena, attraverso Specchiarica fino a Torre Borraco. Non è facile fidati, ognuno tira l' acqua al suo mulino. A mio avviso servirebbe un vero Sindaco che ama il bello e San Pietro in Bevagna 😜 Sarebbe già tanta roba. Opinioni e sogni in libertà

  • Dino Conta
    mer 25 giugno 07:49 rispondi a Dino Conta

    La pineta io l'avrei chiamata "Bagno pubblico per i vucumprà"... AMMINISTRAZIONE VERGOGNOSA... meno male che siamo quasi a fine mandato... non se ne può più di queste prese per i fondelli

  • Lorenzo Libertà per la Marina
    mer 25 giugno 07:23 rispondi a Lorenzo Libertà per la Marina

    La pineta esiste dal 1964 e il sig. ragioniere Pecoraro è stato sindaco per ben tre volte. Una vita. Nulla è migliorato nei suoi vecchi mandati e nulla migliorerà oggi se non solo furbizie. Chi si aspetta qualcosa da questi politicanti locali è un povero illuso. Le Marine necessitano di un assessorato a se, strategico con piani e programmi seri. La stagione si prepara già da ottobre e non all' ultimo minuto. Ma la testa è quella e nulla cambierà. 😜 Opinioni

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