
Un’operazione antidroga dei carabinieri di Manduria ha portato, tre giorni fa, al controllo di tre uomini sorpresi in atteggiamenti sospetti all’interno di un noto locale del centro cittadino. Dopo averli sottoposti a perquisizione personale, senza esito, i militari hanno deciso di ispezionare i locali del bagno dove hanno rinvenuto, all’interno della cassetta di scarico, un involucro di cellophane contenente una sostanza bianca, solidificata dal contatto con l’acqua.
Le analisi sul posto hanno fatto ritenere che si trattasse di cocaina, per un peso complessivo di circa mezzo grammo. Il pacchetto galleggiava all’interno dello sciacquone, circostanza che ha rafforzato i sospetti degli investigatori.
Poco prima era stato visto uscire dal bagno un uomo di Avetrana, già noto alle forze dell’ordine, sul quale è ricaduto immediatamente il sospetto. L’individuo, A.M., già noto alle forze dell’ordine, ha dichiarato che la sostanza era di sua proprietà e destinata a uso personale, aggiungendo di essere iscritto al Sert per cure relative alla tossicodipendenza.
Dai verbali emerge inoltre che l’imputato, parzialmente ammettendo le accuse, ha spiegato di trovarsi nel luogo dell’arresto perché diretto all’ospedale “Moscati” per ricevere farmaci indispensabili, essendo affetto da HIV.
Il controllo ha fatto emergere anche un’ulteriore violazione: l’uomo non aveva rispettato l’obbligo di dimora nel comune di residenza. Per questo motivo è stato arrestato con l’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.
Difeso dall’avvocato Cosimo Micera, il pregiudicato è comparso ieri davanti allla giudice delle udienze preliminari, Federica Furio, che ha disposto la sua remissione in libertà.
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1 commento
Mario
oggi, mar 2 settembre 07:45 rispondi a MarioBravi bravi👏👏👏 adesso dategli anche il risarcimento