Martedì, 18 Febbraio 2025

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La lettera di una manduriana

Quasi sana per la commissione invalidi (che non legge le carte)

Invalida Invalida

Sono una signora di 53 anni invalida dalla nascita, con diversi interventi importanti alle articolazioni. Chi mi vede e non mi conosce può sembrare che io stia bene e che non abbia nessun problema. Ma basta guardare la mia andatura o le mie scarpe per capire che la mia vita è piena di problemi. 

Esco poco e quando so di uscire devo aver già preso un antinfiammatorio per poter dirigermi a fare la spesa con mio marito o andare in uffici. Ho un forte dislivello tra le mie gambe che cerco di correggere con il rialzo alla scarpa. Un piede che non sempre mi aiuta in quanto operato diverse volte. I dolori che ho sono quelli di un piede spezzato. Operata due volte all'anca .la schiena ormai ridotta malissimo che non mi fa né riposare di notte, né riesco ad alzarmi dal letto la mattina se non c’è mio marito. 

Eppure per la commissione medica invalidi non sono sufficientemente invalida da darmi un punteggio che mi possa dare un equo assegno di invalidità. Andando da loro ho potuto constatare per l’ennesima volta quanto sia superficiale la loro verifica. Non chiedono di guardare radiografie ne i referti dei medici, vedono sul computer una vecchia valutazione ormai non aggiornata a Manduria. Ci sono valutazioni fatte dopo a Taranto con tanto di visite e di punteggio che a loro non risulta. E mi chiedo ma non facciamo parte della regione?

L’invalidità ed i punteggi sono validi sia a Manduria sia a Taranto sia a Milano che a Roma. O sbaglio.? Ecco perché poi è facile avere dei falsi invalidi. Forse sarebbe più facile spaccarsi di non vedere portare un bastone e degli occhiali oscurati. oppure dire che sono demente. Faccio finta di non capire se a quelli la danno la percentuale in più che devono essere d’aiuto ai figli e io che ho bisogno di fare fisioterapia costantemente non ci vado che non posso affrontare questa spesa. Ho bisogno di un aiuto in casa in quanto non posso stare più di mezz'ora in piedi. Ne chinarmi ne prendere pesi.ma loro che ne sanno dell'inferno che passo io... quando devo chiedere aiuto anche per mettermi un calzino o mi devo asciugare le gambe se esco dalla doccia. Che ne sanno loro che non si sono degnati nemmeno di farmi una visita e costatare la mia reale situazione. Non hanno nemmeno scritto il problema del piede sul referto che è quello più importante. Non sanno leggere neppure le carte che gli ho portato. Ma sono talmente inorridito dalla superficialità del loro lavoro...che gli vorrei dire cambiate mestiere. Non è giusto. Non voglio pietà voglio solo far valere i miei diritti visto che sono una cittadina che paga sempre le tasse senza trovare un’agevolazione, ecco perché i falsi invalidi esistono e noi ne paghiamo le conseguenze.

Lettera firmata

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