
Si riaccende il contenzioso tra il Comune di Manduria e quello di Avetrana sul discusso progetto per il riutilizzo dei reflui trattati dal nuovo depuratore consortile di Sava e Manduria.
Progetto che prevede , come è noto, lo sversamento in mare, nelle acque di Torre Colimena, della parte eccedente non adatta agli usi irrigui o non assorbibili dalle trincee drenanti. Dopo il rigetto del ricorso da parte del Tar di Lecce con sentenza dell'8 ottobre scorso, l'amministrazione di Avetrana del sindaco Antonio Iazzi ha deciso di impugnare la pronuncia davanti al Consiglio di Stato.
Il ricorso in appello è stato notificato agli uffici dell'ente messapico lo scorso 3 aprile dall'avvocatessa Alessandra Cursi, legale incaricato dal Comune di Avetrana.
L'iniziativa giudiziaria nasce dal tentativo di ottenere l'annullamento del Provvedimento autorizzatorio unico regionale (Paur) rilasciato dalla Regione Puglia nel mese di aprile 2023, relativo al progetto per lo smaltimento e riutilizzo dei reflui. Permesso che ha poi messo in funzione il nuovo depuratore situato a poche centinaia di metri dalla costa manduriana e sul confine con «Urmo Belsito», zona residenziale di Avetrana.
Nel ricorso originario, Avetrana aveva contestato una serie di atti amministrativi tra cui, oltre alla determinazione regionale che ha autorizzato il progetto, i verbali della conferenza di servizi, le autorizzazioni paesaggistiche e le varianti urbanistiche approvate dal Comune di Manduria. Secondo i legali del Comune ricorrente, in queste pratiche vi sarebbero state violazioni di norme ambientali e urbanistiche oltre a irregolarità procedurali nella gestione della conferenza di servizi stessa tenutasi tra ottobre e dicembre 2022.
In particolare l'amministrazione avetranese contesta l'interpretazione dell'articolo 27-bis del Codice dell'Ambiente e la scelta del sito per lo scarico dei reflui, ritenuta non conforme ai criteri regionali. In particolare l'amministrazione avetranese, priva di sbocco a mare ma di fatto occupante e utilizzatrice della località balneare di Torre Colimena territorialmente di Manduria, contesta il recapito finale nel porticciolo dell'omonima località di mare. Questo farebbe scattare il divieto di balneazione per un raggio di 500 metri precludendo così ogni attività balneare con disastrose ricadute sul turismo.
Secondo i progettisti dell'Aqp, invece, il recapito finale non sarebbe il mare, ma il canale di bonifica di Arneo dove si collegherà la condotta proveniente dal depuratore. Questo farebbe indietreggiare di circa 800 metri il punto di sversamento evitando così il divieto alla balneazione. Il Tar, condividendo quest'ultima tesi, aveva respinto ogni doglianza ritenendo legittima l'intera procedura. Ora il ricorso approda in secondo grado e si apre una nuova fase della vicenda giudiziaria che coinvolge amministrazioni locali e autorità regionali. Nel frattempo, il Comune di Manduria si prepara a costituirsi in giudizio anche davanti al Consiglio di Stato, per difendere la validità del progetto e le scelte pianificatorie già convalidate in primo grado. La partita resta aperta, con risvolti che potrebbero avere un impatto concreto sul futuro del sistema di depurazione dell'area ionica e sulla gestione delle acque reflue in un territorio già al centro di forti dibattiti ambientali.
Nazareno Dinoi
Vuoi commentare la notizia? Scorri la pagina giù per lasciare un tuo commento.
© Tutto il materiale pubblicato all’interno del sito www.lavocdimanduria.it è da intendersi protetto da copyright. E’ vietata la copia anche parziale senza autorizzazione.
11 commenti
Gregorio
gio 8 maggio 11:56 rispondi a GregorioSecondo il mio punto di vista, ogni commento ha le sue ragioni (motivazioni). Purtroppo quando si alzano le tariffe ( tasse ) 💸 ognuno di noi cerca di pagare meno. Se invece, prima di approvare un progetto di una abitazione, il servizio tecnico del Comune si DEVE ACCERTARE che disponga della FOSSA IMOFF con documentazione fotografica..perché SOLO la documentazione cartacea….capisci a me !! Così, paghiamo meno e paghiamo TUTTI ! È salvaguardiamo il patrimonio ambientale!
Gregorio
gio 8 maggio 07:18 rispondi a GregorioSicuramente Manduria sarà nella parte del torto e pagherà le conseguenze…..è un classico !!P.s. = FLOP
Maria
mer 7 maggio 10:25 rispondi a MariaPer gli abitanti che hanno un immobile in queste zone che dicono essere di interesse ambientale devono rispettare certe regole poi il Comune di Manduria può non rispettarle , è come avere un pozzo nero in casa che invece di usare la fossa biologica scarico nell'ambiente il liquame. Per voi sembra giusto che nel 2025 si scarichi in mare i liquidi del depuratore
Remo La Barca
mer 7 maggio 14:35 rispondi a Remo La BarcaA quanti sono coloro che tra San Pietro, Torre colimena e specchiarica hanno il cosidetto "puzzu nero cu lu capujentu"? Migliaia e tra queste migliaia ci sono pure coloro che protestano contro il depuratore. Ma di cosa parliamo? Io farei una cosa.....non volete lo scarico emergenziale in bacino? Bene.....io demolisco tutte le strutture che non hanno fossa imoff, così dall' oggi al domani e senza possibilità di mettersi in regola visto tutto il tempo a disposizione avuto
Pippo
gio 8 maggio 00:15 rispondi a PippoMa che dici. Io deputatore serve le zone marine che hai citato? Non mi risulta
Remo La Barca
gio 8 maggio 11:07Non è questo è il discorso.....se vuoi protestare devi essere dalla parte del giusto. Se scarichi nel sottosuolo perché non hai la fossa Imoff allora devi tacere.
giu
mer 7 maggio 19:11 rispondi a giuNon è un bel pensiero sig. Remo, il pozzo nero non lo vuole nessuno, tutti i proprietari di abitazioni hanno pagato gli oneri di urbanizzazione, ma l'intero territorio è sprovvisto di servizio (acqua, fogna, luce, marciapiedi e strade). Nessuno vuole inquinare il territorio, è la politica che costringe i cittadini a usare il pozzo nero.
Remo La Barca
gio 8 maggio 11:05Se non vuoi il pozzo nero allora ti fai la fosse biologica a norma e poi protesti. Se hai il pozzo nero devi tacere perché fai più bella figura. (È un discorso generale e non contro di lei)
Gustavo Lapizza
mer 7 maggio 16:42 rispondi a Gustavo LapizzaQuanti ignoranti hanno il pozzo nero e non lo fanno pulire ogni anno dagli spurghi perché costa? Tanti 😜 I savesi che hanno galleggiato da anni ( più di 100 anni) perché non si sono fatti il loro depuratore? Cerchiamo di non avere sempre la " capo di bomba".
Piero
mer 7 maggio 11:22 rispondi a PieroSig Maria la politica del DITTATORE ,,,,Fai quello che dico non fare quello che faccio,, Vi salvate solo se passate come territorio ad Avetrana altrimenti rimanete solo. BANCOMAT. OPINIONE???
Lorenzo Libertà per la Marina
mer 7 maggio 07:48 rispondi a Lorenzo Libertà per la MarinaVogliono IL NUOVO PORTO TURISTICO è inutile nasconderlo. Chiedetelo ai " barcaioli" difensori sulla carta di Torre Colimena. Nel frattempo il responsabile delle Aree Protette...... 🤫🤫🤫🤫 Opinioni