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Stenosi lombare, cos'è e cosa fare?

Stenosi lombare Stenosi lombare

La stenosi spinale lombare è una riduzione anatomica del canale vertebrale che protegge il nostro midollo spinale. La sua prevalenza si attesta tra l’11% e il 38% con un’età media di 62 anni e non sembra esserci differenza tra uomo e donna.

Le sue cause possono essere svariate, tra queste possono essere nominate ernie discali, osteofiti, spondiloartrosi, spondilolistesi, scoliosi e ipertrofia del legamento giallo.

Innanzitutto bisogna fare una distinzione fra stenosi radiologica, ovvero una riduzione dello spazio anatomico del canale vertebrale trovato nelle immagini diagnostiche e stenosi clinica, ovvero la comparsa di segni e sintomi riferibili a questo quadro patologico.

Eccetto casi rari, per stenosi ci si riferisce al quadro clinico del paziente, caratterizzato da dolore alle gambe o a una gamba associato più o meno a intorpidimento, bruciore, formicolio, crampi muscolari e debolezza muscolare che compare durante il cammino, durante la stazione eretta o durante delle attività con la schiena posta in estensione come portare per lungo tempo le braccia sopra la testa. La sintomatologia tende gradualmente a ridursi in stazione seduta e piegando la schiena in avanti.

Una volta che il paziente è stato inquadrato si scelgono le varie opzioni terapeutiche e, sebbene il quadro sia in aumento per via dell’invecchiamento della popolazione, la North American Spinal Society non fornisce per esempio raccomandazioni provate scientificamente a favore o contro determinate terapie farmacologiche o riabilitative.

Tuttavia se la sintomatologia è lieve o moderata la prognosi è favorevole con dei trattamenti conservativi nel 60% dei casi con solo il 30% di probabilità di peggioramento a cui si potrebbe prospettare l’intervento chirurgico spinale. Quest’ultimo non garantisce un sollievo a 4-8 anni dall’intervento con un tasso di ri-operazione a 8 anni del 18% e in generale una probabilità di avere complicazioni tra il 10%-24%.

Il corsetto lombare rimane l’unica raccomandazione certa nel trattamento conservativo. Esso permette di ridurre il dolore e aumentare la distanza percorsa di cammino, ma alla luce di ciò, educare il paziente con stenosi spinale lombare a uno stile di vita che non aggravi la sua condizione (una fra tutte l’estensione della zona lombare), introdurlo in un programma di esercizi volto a rinforzare gli arti inferiori e migliorare la flessibilità, insieme alla terapia manuale potrebbe dare dei benefici.

Per quanto riguarda l’esercizio terapeutico, questa scelta terapeutica a volte può essere l’arma vincente per allontanare i sintomi, spesso però è quella meno percorsa e meno conosciuta. Un po' per paura di non aggravare la condizione clinica e un po' perché a volte il medico può non considerare l’efficacia di determinati esercizi a scopo terapeutico. È molto importante dosare bene l’esercizio sulla persona e la figura che dovrebbe conoscere meglio questo aspetto è il fisioterapista.

La collaborazione di più professionisti attorno al paziente è l’approccio migliore da utilizzare, tra i professionisti si possono citare fisiatri, ortopedici, neurochirurghi e fisioterapisti.

Matteo Erario, dottore fisioterapista

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