
A Manduria non ci sono esercizi che abbiano un servizio di interpreti e, quel giorno, mia figlia si trovò in serie difficoltà. Il suo italiano non era perfetto, ma capiva perfettamente le parole di chi la disprezzava dicendo che era lei a dover imparare l’italiano, visto che aveva “osato” venire a Manduria. Mi chiamò e andai con lei per negozi, in cui mi diceva in francese quello che voleva fare ed io chiedevo agli esercenti. Poi andammo a prendere una cioccolata e continuavamo a parlare francese. Qualcuno capì qualcosa a modo suo e pensò che fosse una mia amante quella. Mia figlia se ne accorse e smettemmo di parlare francese, passando al mio pessimo inglese, per avere un poco di intimità, senza quei curiosi che mettevano orecchio. Ci lasciammo verso le ventuno e mia figlia riprese la macchina che aveva lasciato davanti al Municipio. Qualcuno volle fingersi amico per farmi qualche domanda: mia moglie sapeva di quella ragazza? E altre domande altrettanto stupide. Poi mi chiese:<< Ma tu parli francese?>>. No! Guardo le tue figure.
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