Domenica, 30 Giugno 2024

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Il ricordo di Libera Manduria

32 anni fa la strage di Capaci

La strage di Capaci La strage di Capaci

Alle ore 17.58 del 23 maggio 1992, una carica di cinque quintali di tritolo posizionata nei pressi dello svincolo di Capaci-Isola delle Femmine viene azionata da Giovanni Brusca, il sicario incaricato da Totò Riina per uccidere il giudice Giovanni Falcone.
Insieme a lui persero tragicamente la vita sua moglie nonché magistrato Francesca Morvillo e tre uomini della loro scorta: Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Vi furono 23 feriti, fra i quali gli altri agenti di scorta Paolo Capuzza, Angelo Corbo, Gaspare Cervello e l'autista giudiziario Giuseppe Costanza.
Questa data così dolorosa segna la storia. Cosa Nostra dichiara guerra allo Stato e continua a mietere vittime. Soltanto 55 giorni dopo, infatti, sarebbe stata la volta di Paolo Borsellino, collega di Giovanni. Insieme avevano lavorato duramente a quel progetto ideato e fortemente voluto da Rocco Chinnici: il pool antimafia.
Durante tutti questi anni la criminalità organizzata ha cambiato volto, si è trasformata, ma continua a seminare il male. È necessario quindi che si faccia memoria viva e che ci sia impegno costante per una società libera dalla prepotenza e dall’oppressione delle mafie.
In questo giorno di memoria, il Presidio Libera di Manduria vuole ricordare l'importanza di questa battaglia di civiltà e legalità. C'è bisogno di cittadinanza attiva e responsabilità. C'è bisogno di formazione e conoscenza. È necessario che ognuno faccia la propria parte, come vere e proprie sentinelle di legalità e giustizia che scuotono le coscienze e seminano il bene. Soltanto così si potrà finalmente sperare in una società priva di ogni forma di compromesso e gioco di potere, animata dal rispetto e dall'autentica uguaglianza, perchè come diceva Giovanni Falcone:
"La mafia non è affatto invincibile; è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine. Piuttosto, bisogna rendersi conto che è un fenomeno terribilmente serio e molto grave; e che si può vincere non pretendendo l'eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni".
Il Presidio Libera Manduria

Invito alla visione di due docufilm che possano aiutare a riflettere.
-Docuserie "I ragazzi delle scorte”:
-Docufilm "La mafia ha paura”.

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5 commenti

  • R&R
    ven 24 maggio 06:31 rispondi a R&R

    Ma io parlavo della vera mafia,quella che magari potremmo avere a manduria neanche la penso...

  • Eugenio
    gio 23 maggio 16:50 rispondi a Eugenio

    Dire che il problema è che la mafia è nelle istituzioni, pur se vero, significa crearsi un alibi per tutti coloro che delle istituzioni non fanno parte. La cultura mafiosa è molto più vicina a noi di quanto si possa ritenere. La mafia aleggia, spesso, anche nel nostro modo di pensare sebbene non ce ne rendiamo conto. Ad esempio quando cerchiamo favoritismi, quando alimentiamo il chiacchiericcio, quando preferiamo il silenzio alla denuncia o anteponiamo il bene personale a quello collettivo. Falcone diceva infatti, che se vogliamo combattere la mafia efficacemente dobbiamo riconoscere che ci rassomiglia. Diceva anche che "quando si tratta di rimboccarsi le maniche ed iniziare a cambiare, vi è sempre un prezzo da pagare... ed è allora che in molti preferiscono lamentarsi piuttosto che fare."

  • Lorenzo Libertà per la Marina
    gio 23 maggio 15:22 rispondi a Lorenzo Libertà per la Marina

    Esiste un sottile filo conduttore dalla strage di Portella della Ginestra, Mattei, Piazza Fontana, Piazza della Loggia, Italicus, Moro, Bologna, Ustica, i giudici Chinnici, La Torre, Pier Santi Mattarella, Dalla Chiesa fino ad arrivare a Falcone e Borsellino con incluse le stragi di Firenze e Milano. Poi più nulla. L' Antistato ha vinto è padrone delle istituzioni con intrecci massonico/politico/mafiosi a tutti i livelli. Gli stessi che ci hanno fatto credere che il Mafioso Messina Denaro, oramai condannato a morte dal cancro sia stato invece arrestato dopo 30 anni di latitanza grazie al lavoro dello Stato 🤣 Ecco perché siamo, come nazione in balia, della finta democrazia che Falcone aveva studiato e capito. Opinioni personali

  • R&R
    gio 23 maggio 09:28 rispondi a R&R

    Il problema è che la mafia ormai è nelle istituzioni...

    • Gregorio
      gio 23 maggio 16:07 rispondi a Gregorio

      Infatti, perché, se lo Stato non fa niente è perché ci sta dentro !!

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