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Arrestati due piromani ad Avetrana
Arrestati due piromani ad Avetrana
Arrestati due piromani ad Avetrana | © n.c.I carabinieri hanno arrestato due pastori con l'accusa di avere incendiato l'oleificio dove uno dei due aveva lavorato. Ecco il comunicato stampa dell'ufficio stampa dei carabinieri con il resoconto dell'operazione. Nella nottata del
15 gennaio 2012 si sviluppava un incendio all’interno di un oleificio sito in Avetrana. Le fiamme portavano alla completa distruzione di un capannone industriale adibito a frantoio e delle relative attrezzature ivi installate, arrecando ingenti danni a due serre ed ad un capannone destinato alla produzione di “nocciolino”. Nell’immediatezza intervenivano sul posto i militari della Stazione Carabinieri di Avetrana, coadiuvati dai colleghi del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Manduria, nonché’ i Vigili del Fuoco che riuscivano a domare l’incendio solo dopo alcune ore. I danni stimati all’intero complesso di strutture, di proprietà di un imprenditore di origine calabrese, legale rappresentante di una s.r.l., nonché di consorzio, risultavano ingenti e stimati in un importo superiore al milione di euro. I primi rilievi tecnici e fotografici operati dal personale della Compagnia di Manduria, consentivano di stabilire che l’incendio era stato appiccato in ben tre punti diversi, con la conseguente certezza della natura dolosa dell’azione. L’acquisizione e la visione delle immagini del sistema di video-sorveglianza del quale era munito l’oleificio, suffragavano ulteriormente l’ipotesi di matrice dolosa dell’incendio, considerato che veniva rilevata la presenza di alcuni soggetti che, introdottisi all’interno della struttura, appiccavano il fuoco ai capannoni.
Le successive indagini condotte dai militari del Nucleo Operativo della Compagnia di Manduria, coadiuvati da quelli della Stazione di Avetrana, consentivano di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti di un giovane pastore di Avetrana, già lavoratore dipendente dell’oleificio, noto alle Forze dell’Ordine per reati contro il patrimonio, nonché di un altro pastore originario della provincia di Bari, ma da tempo domiciliato in Nardò, con precedenti per detenzione abusiva di armi da sparo. Si accertava così che i due avrebbero appiccato l’incendio ai capannoni dell’oleificio al fine di indurre il proprietario ad abbandonare la gestione di un’azienda agricola estesa circa 600 ettari a cavallo fra le province di Lecce e Brindisi e più precisamente in agro dei comuni di Veglie, San Pancrazio e Salice Salentino, i cui prodotti di coltivazione convergono proprio presso l’oleificio oggetto di incendio. L’imprenditore vittima del reato aveva infatti negato più volte il pascolo del bestiame negli appezzamenti di terreno dell’azienda agricola in questione ai pastori sottoposti ad indagine. L’entità dell’incendio inizialmente aveva creato non poco allarme nell’intera comunità avetranese, considerato che numerosi sono gli agricoltori del posto ed anche dei centri limitrofi che conferiscono le olive presso la struttura, considerata una tra le più floride nel settore olivicolo dell’area jonica salentina. A seguito di una complessa attività coordinata dalla Procura della Repubblica di Taranto, nella prima mattinata di oggi, i Carabinieri della Compagnia di Manduria hanno tratto in arresto, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP dr. TOMMASINO, su conforme richiesta del PM GRAZIANO:
- DERINALDIS GIUSEPPE ROSARIO, 33enne di Avetrana;
- LIPPOLIS ANTONIO, 49enne di Nardò,
entrambi pastori. Questi ultimi, accusati di incendio aggravato in concorso, dopo le formalità di rito, sono stati tradotti presso la Casa Circondariale di Taranto.
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