Mercoledì, 4 Dicembre 2024

Cronaca

Oggi l’interrogatorio di convalida

Arrestato l’aggressore della soccorritrice 118

Carabinieri Carabinieri

Non ha potuto partecipare nemmeno al funerale della madre l’aggressore della soccorritrice del 118 di Manduria. I carabinieri della stazione di Sava, comune dove si sono svolti i fatti, sono andati ieri mattina al suo domicilio per notificargli il mandato di arresto ai domiciliari. La misura precautelare è stata firmata dal giudice delle indagini preliminari, Benedetto Ruberto che per la prima volta in provincia di Taranto ha applicato il decreto legge del primo ottobre scorso che prevede l’arresto in flagranza di reato anche differita per chi aggredisce un operatore sanitario. Due giorni prima il 51enne savese aveva aggredito prima verbalmente e poi fisicamente, strattonandola violentemente, un’operatrice dell’ambulanza del 118 da lui stesso chiamata per soccorrere la madre di 83 anni poi deceduta. Sul posto erano intervenuti i carabinieri che hanno raccolto le testimonianze dei sanitari e di altre persone presenti trasmettendo l’informativa al pubblico ministero Filomena Di Tursi che ieri ha fatto scattare l’arresto in differita. 

Per questa mattina l’indagato che si farà assistere dal suo avvocato di fiducia, Alessandro Cavallo, dovrà presentarsi al Tribunale di Taranto  accompagnato dai carabinieri per l’udienza di convalida.

L’episodio costata al savese incensurato la denuncia penale, è avvenuto sabato intorno a mezzogiorno. A quell’ora l’uomo ha chiamato il numero unico delle emergenze per l’anziana madre che era stata colta da malore. All’arrivo dell’ambulanza partita dalla postazione di Manduria distante circa sette chilometri, il cinquantunenne l’avrebbe accolta tirato dei pugni sul finestrino del lato autista lamentando dei ritardi. I tre dell’equipaggio, un infermiere, un autista-soccorritore e la soccorritrice sono entrati in casa evitando l’uomo che inveiva nei loro confronti accusandoli di averci messo troppo tempo per arrivare. 

I sanitari seguendo altri parenti che cercavano di calmare il figlio fortemente esagitato, si sono preoccupati dell’anziana che era distesa sul letto priva di coscienza. Mentre la soccorritrice si apprestava ad allestire la necessaria strumentazione medica, l’indagato si sarebbe avventato su di lei strappandole dalle mani con violenza il defibrillatore facendola quasi cadere e procurandole una forte distrazione del polso destro. Oltre a questo, rivolgendosi a tutti gli operatori intervenuti, l’aggressore continuava gli insulti con la frase: «fanno bene poi a picchiarvi». 

Mentre gli operatori praticavano sulla paziente le manovre previste è arrivata l’automedica di Pulsano inviata dal personale della centrale operativa di Taranto che, avvertito dell’aggressione, aveva anche allertato i carabinieri giunti anche loro in pochi minuti. Il medico del 118 ha cosi certificato l’avvenuto decesso della pensionata per cause naturali. Al termine dell’intervento la soccorritrice ferita è stata accompagnata al pronto soccorso dell’ospedale Marianna Giannuzzi di Manduria dove è stata visitata e dimessa con una prognosi di quindici giorni. Subito dopo la donna si è recata alla stazione carabinieri della compagnia di Manduria dove ha presentato una denuncia con tutti i dettagli dell’evento. 

La nuova norma decisa dal legislatore per mettere un freno ai numerosi casi di violenza nei confronti di lavoratori della sanità, oltre all’arresto in flagranza differita, prevede una pena aggravata per chi danneggia beni mobili o immobili all’interno o nelle pertinenze di strutture sanitarie, pubbliche o private, la reclusione da uno a cinque anni e la multa fino a diecimila euro.

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3 commenti

  • Giova
    oggi, mer 4 dicembre 07:32 rispondi a Giova

    Ma che cosa dici e ovvio che sono con la signora , e sono contento che lo hanno arrestato anche a distanza di un giorno ,

  • Manduriano
    mar 3 dicembre 19:34 rispondi a Manduriano

    Giova, non si è capito molto cosa tu voglia dire,ma se stai difendendo l'aggressore della signora,bisognerebbe venire in cinque o sei è aggredire te e il tuo amico e farti sentire come di è sentita la signora,se ho capito male chiedo scusa.

  • Giova
    mar 3 dicembre 16:44 rispondi a Giova

    Voglio fare un plauso per l'arresto che e' avvenuto anche a distanza dall' agressione , ma spero che quelli della VOCE avendo i mezzi per informarsi se le telecamere di video sorveglianza siano funzionanti grazie

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